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12 Agosto 2025 - 09:15
NAPOLI. «Tre o quattro mesi al massimo, comunque prima di Natale, il Crocifisso sarà riposizionato nel quartiere». A rassicurare i fedeli è don Giacomo Equestre, direttore della sezione Beni culturali della Curia arcivescovile di Napoli, raggiunto telefonicamente dal Roma. L’intervento avverrà di concerto con il parroco di Santa Maria La Scala, don Mario D’Orlando, e con i comitati civici.
Un ritorno, tuttavia, che non sarà nello stesso luogo originario: l’opera, dopo le operazioni di restauro, troverà una nuova collocazione. I lavori dovranno essere approvati dalla Sovrintendenza, che al momento non ha ancora ricevuto un progetto dettagliato. La Chiesa di Santa Caterina in Foro Magno è soggetta a vincoli precisi, sui quali l’ente di tutela non intende concedere deroghe.
«È un punto fermo – ribadisce l’architetto Rosalia D’Apice – e lo è anche per i fedeli». Svaniscono così le voci su un presunto sfratto religioso o addirittura sulla trasformazione dell’edificio in una moschea. Intanto, nel quartiere circola il nome di un residente, Angelo Ferro, indicato come possibile acquirente della storica chiesa, la prima parrocchia di Napoli.
Parallelamente, si fa strada l’ipotesi di una cordata di imprenditori guidata da Luigi Rispoli, pronta – attraverso una raccolta fondi – a offrire una cifra equivalente a quella versata dall’attuale acquirente per riscattare Santa Caterina. «Il sindaco di Napoli – afferma Maurizio Natale – ha il dovere di difendere la nostra storia, intervenendo in ogni modo possibile, anche segnalando il bene all’Unesco come patrimonio dell’umanità».
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