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Il blitz
16 Agosto 2025 - 09:25
NAPOLI. Blitz lampo in una delle storiche piazze di spaccio del rione De Gasperi, scattano le manette per uno specialista della vendita di “neve” al dettaglio. Teatro della retata ancora una volta il quartiere Ponticelli e a entrare in azione sono stati i carabinieri della tenenza di Cercola, autori di una brillante operazione culminata nell’arresto di Antonio Caniello, 42enne originario di Pollena Trocchia ma residente in via delle Metamorfosi.
La retata è scattata al primo piano dell’isolato 2 di via Camillo De Meis, dove sono presenti tre appartamenti-bunker riconducibili al capopiazza Salvatore Romano “’o nippolo”, vicino al clan De Luca Bossa e attualmente detenuto, a sua volta imparentato proprio con il pusher catturato dai carabinieri mercoledì sera.
I militari dell’Arma, insospettiti dal via vai di persone, si sono così appostati in strada, in un punto in cui non potevano essere notati dai “clienti”, riuscendo a individuare l’abitazione in cui avveniva lo spaccio e a identificare cinque persone che erano andate all’interno per acquistare cocaina. Il blitz è scattato poco dopo.
In casa i carabinieri hanno rinvenuto materiale per il confezionamento della droga e 120 euro in contanti, ritenuti provento illecito. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri, il 42enne Caniello ha provato anche a disfarsi della droga, gettandola nel wc. Sette le dosi già confezionate di cocaina, recuperate e sequestrate.
Sotto sequestro anche un sistema di videosorveglianza composto da sei telecamere e un maxi schermo che serviva a monitorare gli eventuali controlli delle forze dell’ordine. Un accorgimento che, però, mercoledì sera a nulla è servito. Antonio Caniello, dopo le formalità burocratiche di routine, è stato così trasferito nel carcere di Poggioreale, dove resta detenuto in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip.
Di recente ha parlato del presunto ras Salvatore Romano il collaboratore di giustizia Rosario Rolletta “’o friariello”: «Nel rione De Gasperi ci sono tre piazze di spaccio di crack, gestite rispettivamente da “’o Nippolo” di cui non conosco il nome e da Pasquale Tarallo, dalle quali prendevamo la settimana. A prendere le quote dalle piazze erano principalmente Pietro Frutto e Alessio, nonché il “Gabibbo”».
«Ricordo - ha poi continuato Rolletta nell’interrogatorio al quale è stato sottoposto il 10 marzo 2021 - che mandammo a chiamare “’o Nippolo” appena avvenne la spaccatura e lui non si presentò, motivo per cui Pietro Frutto e Alessio sottrassero al figlio un’autovettura di colore bianco che fu restituita soltanto quando il “Nippolo” e Tarallo vennero a portare 3.500 euro, accordandosi per il pagamento di una quota al nostro gruppo, stabilita per Tarallo in 200 euro a settimana e per il “Nippolo” in 1.000 euro al mese. Per un breve periodo queste due piazze di spaccio hanno pagato sia noi che i Minichini-De Luca Bossa-Casella. Poi il gruppo De Martino fece pace con il cartello; ciò è avvenuto poco prima che intraprendessi la mia collaborazione».
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