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I funerali

Bacoli, palloncini bianchi per lo skipper morto in Sardegna

Il sindaco: «Abbiamo assistito alla sofferenza di un popolo che chiede verità, giustizia»

Bacoli, palloncini bianchi per lo skipper morto in Sardegna

A Bacoli una folla si è stretta attorno a Giovanni Marchionni, lo skipper di 20 anni deceduto la scorsa settimana su un’imbarcazione ormeggiata nel porto di Marina di Portisco. Oltre mille persone hanno partecipato ai funerali nella Chiesa di San Gioacchino, con la famiglia e gli amici più stretti in prima fila.

Lacrime silenziose e abbracci hanno accompagnato i ricordi di un giovane lavoratore descritto come gentile e dal sorriso radioso. «C’è chi dovrà indagare e aiutarci a capire, perché non si può morire a 20 anni di lavoro», ha detto Padre Roberto Iodice nell'omelia. Una richiesta unanime di verità è venuta dai presenti.

Al termine della Santa Messa, fiori bianchi e palloncini sono stati lanciati come segno di saluto. A seguire un corteo che ha percorso le vie fino al porto di Baia, dove la comunità ha reso omaggio al mare che Giovanni amava. Applausi alternati a silenzi, sirene di barche e di un traghetto in segno di lutto, e clacson di scooter hanno ricordato le passioni del giovane. In città sono state esposte bandiere a mezz’asta e serrande abbassate.

Accanto ai familiari era presente il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, il quale ha annunciato che il Comune, qualora si aprisse un processo, si costituirà parte civile. «Abbiamo assistito alla sofferenza di un popolo che chiede verità, giustizia. Per Giovanni. E per tutti i figli di questa terra che hanno il diritto di una società più giusta: dove la parola “lavoro” faccia rima con “sicurezza”, con “diritti”. Un mondo in cui, se ti infortuni sul posto di lavoro, non devi fingerti un turista che era lì per caso. In una realtà dove se muori su un grande yacht, perché stavi lavorando lì, nessuno insinui che eri a bordo solo per una vacanza in Costa Smeralda» ha detto il primo cittadino.

«O che assumevi sostanze stupefacenti. O che hai avuto un malore improvviso. Dove nessuno si nasconda dinanzi alle proprie responsabilità. A partire dai datori di lavoro, in nero. O dove nessuno pensi di essere più forte della verità. La verità. Quella che cercheremo senza sosta. Come un martello pneumatico. Perché non si può restare anonimi in eterno» ha concluso Della Ragione.

Per fare chiarezza sulle cause del decesso, si attende l’esito delle analisi chimico-istologiche per verificare eventuali esalazioni tossiche provenienti dalla barca, dalle batterie o dal wc chimico. 

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