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Il caso

Bagnoli, una discarica cielo aperto

La rabbia dei residenti: «Non è possibile che un luogo come questo sia stato dimenticato»

Bagnoli, una discarica cielo aperto

La discarica abusiva tra via Coroglio e via Nisida: mancano ancora gli interventi

NAPOLI. Tra via Coroglio e via Nisida, a pochi metri dal mare e da uno dei principali ingressi del quartiere Bagnoli, esiste da anni una discarica abusiva che, nonostante le numerose segnalazioni, non è mai stata completamente bonificata.

L’area si trova in un fossato tra le abitazioni, proprio di fronte all’ex capannone Cementir, in un contesto urbano oggi segnato dalla convivenza tra residui del passato industriale e nuove attività commerciali, tra cui il già noto bar Hbtoo che ospita eventi pubblici e serate musicali, e vicino all’impianto di sollevamento di Abc.

Invero, prima di salire verso Posillipo in via Nisida c’è un fabbricato di un solo piano dove abitano famiglie. Nel fossato, tra il civico 136 e 156, sono visibili rifiuti di ogni genere: materiali edili, elettrodomestici abbandonati, mobili dismessi e sacchi colmi di spazzatura domestica, vetro.

Il sito è privo di recinzioni o segnalazioni, e rappresenta un evidente pericolo per la salute pubblica, oltre che un caso emblematico di degrado urbano in un’area che avrebbe bisogno di tutela e rilancio. La discarica è nota da anni ai residenti e alle istituzioni. Diverse segnalazioni sono state inoltrate nel tempo, e alcuni interventi parziali di rimozione sono stati effettuati. Tuttavia, l’area non è mai stata del tutto bonificata né sottoposta a un piano di recupero definitivo.

Periodicamente la vicenda riemerge nel dibattito pubblico, ma finora senza esiti concreti. La situazione è aggravata dalla vicinanza con abitazioni civili e locali frequentati quotidianamente da residenti, turisti e giovani. «Non è possibile che un luogo come questo, tra i più belli della città, venga lasciato in queste condizioni» affermano alcuni cittadini, che da tempo chiedono un intervento risolutivo.

Non è chiaro di chi sia la competenza sulla bonifica. A seconda della classificazione dell’area, potrebbero essere coinvolti: Il Comune di Napoli, per la rimozione dei rifiuti e la messa in sicurezza dell’area; la Regione Campania, se si tratta di un sito inquinato da segnalare al ìSito di interesse nazionale; il Commissariato per la bonifica di Bagnoli, se l’area rientra nel perimetro del programma di rigenerazione urbana dell’ex area industriale.

Nel frattempo, il fossato resta lì, colmo di rifiuti, a pochi passi da case e locali pubblici, in un silenzio che preoccupa e interroga. I residenti chiedono che venga fatta luce una volta per tutte su chi ha la responsabilità dell’area e soprattutto quando e come sarà bonificata. In gioco non c’è solo il decoro urbano, ma la salute, la sicurezza e la vivibilità di un quartiere che attende da troppo tempo una vera riqualificazione.

Più volte i residenti hanno denunciato e segnalato la situazione alle autorità competenti. Alcuni interventi sono stati effettuati, ma mai risolutivi. La discarica è ancora lì, e cresce con il tempo. È diventata parte del paesaggio, come se fosse normale convivere con un cratere di immondizia in mezzo a un quartiere abitato.

«Non chiediamo miracoli. Chiediamo solo che qualcuno si assuma la responsabilità di restituire dignità a questa parte della città, che merita di essere riqualificata e non abbandonata». Nel giugno scorso presso la fermata del bus Anm di discesa Coroglio, grazie alla segnalazione dei cittadini, fu rimossa una discarica con accumulo di sacchi di rifiuti abbandonati, che rendevano difficile l’attesa del bus e rischi per famiglie con passeggini e disabili.

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