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Decoro pubblico, appello della II Municipalità

Petroli: «Corso e piazza Garibaldi, soltanto gli interventi domenicali non bastano»

Decoro pubblico, appello della II Municipalità

NAPOLI. Decoro e ordine pubblico a corso e piazza Garibaldi: una questione sempre di attualità. A rilanciarla è Luigi Petroli, vicepresidente, nonché assessore all’Igiene urbana, ai Rifiuti, al Decoro urbano e alla Transizione ecologica della seconda Municipalità, quella che comprende i quartieri di Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe.

«Mi trovo ancora una volta a essere portavoce di cittadini stanchi, sfiduciati, esasperati. In questi anni la seconda Municipalità ha approvato un ordine del giorno rivolto al Prefetto, al Questore e ai vertici delle forze dell’ordine e hanno chiesto, nelle sedi opportune, una presenza stabile, costante, non occasionale» scrive su Facebook.

«Si sono ottenuti interventi domenicali che hanno finalmente liberato piazza e corso Garibaldi. È un primo passo. Ma durante il resto della settimana la situazione resta fuori controllo: un vero e proprio hub regionale della ricettazione, con marciapiedi e strade occupati da lenzuola stese a terra, merce recuperata dai rifiuti e di dubbia provenienza, risse e… un’illegalità diffusa» sottolinea l’esponente della giunta municipale.

«Non si tratta più di un fenomeno marginale o sporadico, ma di una condizione strutturale di illegalità e insicurezza pubblica. Non si può pensare che la seconda Municipalità, da sola, possa fronteggiare una situazione tanto complessa, né che possa farlo la sola Polizia Municipale. Negli ultimi tre anni, ricordiamo, oltre 54 agenti sono rimasti feriti durante il servizio, nella totale indifferenza dello Stato».

Secondo Petroli «uno dei compiti principali di uno Stato è garantire il diritto alla sicurezza dei suoi cittadini. Ma i vari decreti sicurezza restano solo grida di manzoniana memoria. Quando lo Stato si ritira, avanza l’illegalità e si dà spazio al degrado, generando sfiducia, sconforto, abbandono. Abbiamo bisogno di un piano straordinario di presidio del territorio. Serve un tavolo permanente e interistituzionale tra le varie autorità, per uno sforzo coordinato, continuo e visibile. La sicurezza non può diventare un lusso per pochi: è un diritto di tutti, soprattutto di quelle classi sociali che vivono la propria vita tra le strade, i vicoli, i giardini pubblici. È tempo che questo diritto venga garantito. Non domani, non tra un mese. Ora».

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