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La strage

Da Pianura a Forio per fare la strage

Antonio Luongo è partito da Napoli per Ischia: 15 colpi nel caricatore dell’arma, l’ultimo lo ha riservato per sé

L’assassino di Forio è partito da Pianura

Nel riquadro Antonio Luongo e Lyudmila Velykgolova, a destra Nunzio Russo Spena

FORIO D’ISCHIA. Non aveva mai metabolizzato la separazione da quella moglie molto più giovane di lui. E da quando il suo matrimonio era finito, nel 2021, con ogni probabilità covava propositi di vendetta. Una furia cieca che esplosa sabato mattina, quando Antonio Luongo, 69 anni, operatore ecologico, è partito dalla sua casa di Napoli, nel quartiere Pianura, e, con una Beretta detenuta illegalmente e con la matricola abrasa in tasca caricata con 15 proiettili, si è recato a Forio d’Ischia.

Aveva saputo che la sua ex, Lyudmyla Velykgolova, assieme al compagno Nunzio Russo Spena, operaio 48enne, da Pomigliano d’Arco si era recata sull’isola verde per andare a trovare la madre Zinoviya Knihnitska per trascorrere alcuni giorni con lei: così si è appostato davanti alla casa della 63enne ucraina, unica residente a Forio d’Ischia, in zona Cuotto, ma è stato notato proprio dalle due donne e si è allontanato.

A carico di Luongo, tra l’altro, non risultava alcuna denuncia pregressa per maltrattamenti o vessazioni. Ma il 69enne non ha rinunciato al proprio proposito omicida. E così nel pomeriggio è tornato in via Provinciale Panza e ha forato le gomme dell’automobile della ex per fare in modo di colpirli non appena fossero usciti per ripararle.

Alle 18,30 si è consumato l’orrore: Luongo, alla vista degli ex parenti, ha cominciato a sparare centrando prima l’ex suocera e il compagno dell’ex moglie che sono rimasti uccisi praticamente sul colpo cadendo sul selciato davanti a un hotel chiuso per ristrutturazione.

Poi ha inseguito Lyudmyla Velykgolova che ha tentato di mettersi in salvo fuggendo in un vicoletto per dirigersi verso la casa dei parenti: le ha esploso contro sei colpi di pistola, colpendola al petto, al collo, alle braccia e alla mano sinistra e poi con l’ultimo proiettile rimasto in canna, evidentemente convinto di aver messo fine alla vita di tutti e tre i suoi bersagli, si è sparato spirando poco dopo l’arrivo in ospedale metre la 42enne è stata trasportata all’ospedale Rizzoli dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico prima di essere trasferita in elicottero al Cardarelli di Napoli.

Una scena durata pochissimi minuti e racchiusa in venti metri, la distanza da dove sono state uccise le prime due vittime dell’uomo fino al luogo del ferimento dell’ex moglie e dove lo stesso 69enne si è sparato. Una sequenza durante la quale si sono vissuti momenti di terrore. Tutti nella zona hanno sentito gli spari.

I clienti di un bar si sono barricati dentro temendo qualcosa di grave. Il traffico nella zona è impazzito, sui social sono diventate virali notizie e live di quanto accaduto. L’arrivo dei carabinieri, del medico legale e del magistrato di turno ha consentito di tracciare un quadro definitivo della vicenda. Raccolte le prime testimonianze le sommarie informazioni sono state acquisiti anche i filmati delle videocamere di sorveglianza della zona.

Alcuni residenti del posto hanno udito i colpi d’arma da fuoco, a quel punto allertati dagli spari sono usciti sulla strada e hanno visto l’uomo allontanarsi con in mano ancora la pistola e notato nel contempo i corpi delle due vittime riversi al suolo in una pozza di sangue. Una comunità, quella di Forio d’Ischia, che è avvolta nel dolore e ancora incredula per l’accaduto: ma sabato sera, poche ore dopo la strage, una mano pietosa ha voluto accendere un lumino sul luogo dell’accaduto per ricordare le vittime di una violenza cieca ed efferata.

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