Cerca

Torre Annunziata

«Ti taglio la testa... non ho paura di nessuno», le minacce del cognato del ras

È indagato per i reati di atti persecutori e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso

«Ti taglio la testa... non ho paura di nessuno», le minacce di Gallo all'imprenditore

TORRE ANNUNZIATA. «Mi hai venduto, mi devi dare i soldi e mi devi far entrare a lavorare. Altrimenti ti sparo nelle gambe». Così Pasquale Gallo, 48enne vicino ai Gallo-Cavalieri di Torre Annunziata e cognato di uno dei ras del clan, avrebbe minacciato un manager di un’azienda farmaceutica per essere riassunto dopo un licenziamento avvenuto tre anni fa da una ditta in subappalto.

Ma non solo: secondo l’accusa, l’indagato avrebbe preso di mira anche la moglie e i due figli della vittima in un crescendo terminato con la denuncia ai carabinieri e le indagini a tempo di record culminate nell’arresto di ieri mattina. In particolare, a ridosso di Ferragosto scorso la pressione si sarebbe intensificata.

Pasquale Gallo (da ritenere innocente fino all’eventuale condanna definitiva) è anche accusato di aver minacciato uno dei due soci titolari dell’azienda farmaceutica, palesando la possibilità di incendiare la sede della “Novartis”. Ma nel frattempo era già finito nel mirino della Direzione distrettuale antimafia e così i carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata, autori dell’indagini, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del cognato di Giovanni Colonia, elemento di spicco dei Gallo-Cavalieri, recentemente scarcerato dopo una lunga detenzione.

Pasquale Gallo è indagato per i reati di atti persecutori e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, poiché avrebbe fatto leva sulle sue parentele nel corso degli episodi ricostruiti e contestatigli. Le indagini sono scattate dopo la doppia denuncia sporta dalle vittime tra il 26 e il 31 luglio, ed è emerso che Pasquale Gallo avrebbe minacciato i due uomini - un imprenditore in subappalto alla Novartis ed un manager dell’azienda farmaceutica - per ottenere un posto di lavoro da carrellista, perso tre anni fa.

I due sono stati vittime di una serie di episodi intimidatori e violenti che duravano da circa un anno e che negli ultimi tempi stavano vivendo una nuova recrudescenza a causa del comportamento aggressivo del 48enne che esigeva denaro o un posto di lavoro, arrivando ad attendere sotto casa le vittime ed i loro familiari, danneggiando le loro autovetture, imbrattando la saracinesca dei loro garage, recapitando scritti minatori, cospargendo di liquido infiammabile uno dei luoghi di lavoro e minacciando di dare fuoco alla struttura.

Tra il 12 e 14 agosto, gli episodi si sono intensificati e, nel frattempo, gli investigatori sono riusciti ad appurare che le minacce sarebbero state poste in esecuzione con metodo e finalità camorristica, facendo leva sulla sua appartenenza – per legami di parentela - al clan Gallo-Cavalieri. In un’occasione il manager si era rifugiato nel cortile della caserma dei carabinieri, ma l’indagato non avrebbe mollato la presa.

«Ti taglio la testa… non tengo paura di nessuno». L’arrestato, al termine delle formalità burocratiche in caserma, è stato accompagnato al carcere di Secondigliano.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori