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I funerali

«Michele, con la musica fai festa in cielo»

Celebrate le esequie di Dj Godzi, morto a Ibiza: il feretro salutato all’uscita dall’Inno di Mameli

Dj Godzi morto a Ibiza, il papà: «Adesso è il momento del dolore, poi la verità»

Il feretro nella basilica di San Francesco di Paola

NAPOLI. Un cordoglio generale. Un grande silenzio carico di emozione accoglie l’arrivo, nella Basilica di San Francesco da Paola in piazza Plebiscito a Napoli, del feretro del giovane dj Godzi morto il 19 luglio scorso a Ibiza: la cerimonia che celebrava insieme il funerale e il trigesimo è stata improntata a una vibrante tristezza, anche perché trascorso un mese dalla tragica notizia e dallo stordimento iniziale, l’orrore per questa fine così violenta e i dettagli che sono man mano emersi hanno reso tutti pienamente consapevoli dell’atrocità delle circostanze che hanno portato alla scomparsa del 36enne Michele Luca Noschese.

Interrotte per questo mesto omaggio le ferie e sbarcati da treni, aerei, aliscafi e traghetti, ancora in tenuta vacanziera, tantissimi amici di famiglia, ragazzi, compagni di liceo, sono affiancati alle personalità del mondo sociale e istituzionale intervenuti per stringere in un affettuoso abbraccio la mamma Daniela Della Ragione, il papà Giuseppe Noschese, il fratello Gianmarco, la nonna Antonietta Natale, gli zii Edoardo Della Ragione, Claudio Noschese e Paola Filippelli e tutta la famiglia.

Presenti i viceprefetti Dario Annunziata e quello vicario Franca Fico; l’ultimo Ambasciatore d’Italia in Svizzera, Cosimo Risi; l’assessore regionale Mario Morcone; il consigliere regionale della Lega Severino Nappi; l’assessora al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli Teresa Armato, e quella alle politiche sociali del comune di Salerno Paola De Roberto; il comandante logistico della Marina Militare ammiraglio Salvatore Vitiello; vari rappresentanti dell’Esercito Italiano, dell’Arma dei Carabinieri e della Marina Militare; i vertici nazionali dell’Associazione Nazionale Carabinieri; l’ex questore Franco Malvano con Giovanna Cretella; il Medical Supervisor Us Navy di Gricignano D’Aversa Ralf Sgambato; Gianluca Boiano; Nuccia Mazzitelli; Roberto e Diana de Laurentiis; Stefania Maggiulli; Pippo e Robert By Capri; i notai Enrico Troisi e Fabrizia Satta Flores; Fortuna Letizia; Tina Passaro; Sergio e Isa Paola Mazio; Tina Visconti; Sergio Mallardo; Rosanna Ferraiuolo; Raffaele Capuano.

Posizionata tra due ali di volontari ed infermiere della Croce Rossa Italiana– davanti all’altare dove troneggia una gigantografia del dj Godzi - la bara, coperta dal tricolore, viene adornata di fiori, di una targa argentea donata dal sindaco di Gaeta Cristian Leccese con la dedica a “Michele Noschese ‘Godzi’ in ricordo dei trascorsi calcistici alla Polisportiva Gaeta”, della maglietta rossa della sua squadra di calcio con il numero 5, di una maglietta gialla del Benevento Calcio con tutte le firme dei compagni di gioco e del presidente, oltre a dei santini con la sua immagine e la sua frase preferita, l’aforisma della poetessa brasiliana Edvania Paes “Che duri un attimo o una vita, ho deciso di essere felice”.

A celebrare le esequie, accompagnate dalla commovente voce di un soprano del conservatorio, il cappellano militare don Raffaele Di Napoli e il parroco della Basilica monsignor Mario Savarese che ha toccanti parole nell’omelia, dicendo «Michele, sei per sempre uno di noi: la tua vita impegnata nella ricerca di Dio lo ha incontrato con lo studio, il calcio, ma soprattutto con il dono della musica. La vera morte è quando si è dimenticati e ora tu Michele con la tua musica anima una festa in cielo, in memoria della vita: ti chiediamo di animare questa festa per noi, perché per sempre possa risuonare il tuo inno alla vita e alla gioia. Oggi vogliamo celebrare la tua assenza, ma anche la tua musica perché hai trasformato la tua passione in arte, hai donato al mondo la tua arte e la tua musica è un messaggio di bellezza, di speranza e di vita e resterà con noi come testimone eterno del tuo passaggio».

Prima della conclusione della celebrazione, il sacerdote esprime la vicinanza dell’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia e del vescovo di Acerra Antonio Di Donna, che avrebbe dovuto celebrare le esequie ma è stato impossibilitato da motivi di salute: la cerimonia si conclude tra applausi e lacrime mentre la bara, portata a spalla dal picchetto d’onore e accompagnata dalle ultime note struggenti dell’Ave Maria, si avvia all’esterno dove l’inno di Mameli, che si diffonde nell’intera piazza, ne segna il percorso finale verso l’autofunebre che lo porterà all’ultima dimora terrena.

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