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Il caso
20 Agosto 2025 - 14:31
Nei riquadri Elokla Mohmed Kazem e Souki Mahrez, i due detenuti evasi da Poggioreale e poi ripresi
NAPOLI. Prima hanno praticato un foro nel muro, poi si sono calati con una corda lungo il muro perimetrale dal lato di via Poggioreale allontanandosi nella notte. Un’evasione clamorosa dall’istituto di pena napoletano, che apre inquietanti interrogativi nonostante l’arresto a tempo di record dei detenuti evasi: l’algerino Souki Mahrez e il siriano Kazem Mohmed Elokla, entrambi in carcerazione preventiva per una rapina commessa a Napoli.
Per gli investigatori i due avevano pianificato da tempo il piano, attuato abilmente nel momento ritenuto più favorevole: nel cuore dell’estate. Resta l’amaro in bocca per l’apparente facilità con cui ciò è avvenuto, anche se va sottolineato come nessun carcere sia sicuro al cento per cento.
L’evasione è avvenuta ieri notte, intorno alle 3. Mentre circa sette ore dopo, a distanza di quaranta minuti l’uno dall’altro Souki Mahrez e Kazem Mohmed Elokla sono stati rintracciati a Mondragone. Si aggiravano per strada in cerca probabilmente di un aiuto e soprattutto di un posto per trascorrere la notte da uomini di nuovo liberi. Ma la task force messa in campo per la cattura, con in testa la polizia penitenziaria, li ha bloccati prima che potessero perdersene le tracce.
Addosso avevano una camicia sopra al pigiama: un abbigliamento che deve aver attirato l’attenzione di qualcuno. Nel frattempo gli investigatori avevano diffuso le loro foto segnaletiche proprio per dare la possibilità di un confronto a chi li avesse notati ed eventualmente segnalarlo alle autorità. Decisiva si è rivelata la decisione di estendere subito le ricerche all’intera Campania.
Era probabile infatti che il 32enne algerino e il 23enne siriano, entrambi inseriti nel circuito di media sicurezza, per prima cosa lasciassero innanzitutto il quartiere Poggioreale e successivamente Napoli. Il primo a finire in manette è stato Kazem Mohmed Elokla, poi è toccato al complice sempre nel territorio di Mondragone ma più in periferia. Il pm della procura di Santa Maria Capua Vetere, che coordina le indagini, ha interrogato l’algerino il prima possibile per acquisire notizie sul secondo evaso, nel frattempo rintracciato e arrestato.
Ma l’inchiesta verte soprattutto sul piano e sulle modalità di fuga all’interno del carcere di Poggioreale. Bisogna capire in quanto tempo è stato ultimato il foro utile a inserire la corda e calarsi all’esterno e come i detenuti se la siano procurata. C’è anche un’altra domanda alla quale gli inquirenti vorrebbero rispondere: gli extracomunitari avevano un appoggio esterno nel Casertano e stavano cercando di raggiungerlo o sono scappati al buio, nel vero senso della parola?
Per i sindacati esiste un problema sicurezza a Napoli a causa dell’organico incompleto. Ma se si passa a dati storici e statistici, si capisce che da Poggioreale è difficilissimo evadere. Eppure i due, sicuramente senza appoggio della camorra, ci sono riusciti con apparente facilità
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