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Il caso
23 Agosto 2025 - 00:00
Raffaele Colaiacolo, conosciuto su Tiktok come Raffael Modà
NAPOLI. Minacce e sequestro di persona. Sono i reati principali emersi nel corso di un’indagine, scaturita dalla denuncia della vittima, su un anomalo sequestro di persona avvenuto nell’area di un distributore di benzina sulla Domitiana.
Raffaele Colaiacolo, napoletano del centro storico, tiktoker con 51mila follower nonché sosia ufficiale del cantante Kekko dei Modà, è rimasto sostanzialmente prigioniero nella propria macchina a causa dell’aggressione compiuta da un addetto alla vendita del carburante che pretendeva il pagamento in contanti e non con il bancomat, pur essendo la stazione di servizio dotata del pos. Si deve soltanto al sangue freddo di Raffael Modà, in auto con moglie e figlio piccolo, se la vicenda non è finita male.
«Non ho reagito per evitare rischi conseguenze spiacevoli per la mia famiglia», dichiara Colaiacolo. Tutto è cominciato in una mattinata di mezz’agosto. Quando Raffael Modà, nome d’arte del tiktoker, decide di andare a fare una gita con la famiglia.
Lui, moglie e bambino salgono sulla Fiat Idea e si dirigono verso la Domitiana. Il tempo è bello, non fa troppo caldo, non c’è traffico. Nulla sembra poter turbare la tranquillità della giornata, ma l’imprevisto è dietro l’angolo. Precisamente tra Mondragone e Baia Domitia, dove Colaiacolo si ferma per aggiungere 10 euro di benzina e proseguire la marcia senza rischiare di rimanere all’asciutto.
Come molti viaggia senza contanti, considerando che ogni esercizio commerciale è obbligato ad avere la macchinetta per il bancomat o la carta di credito. Nota che un automobilista davanti paga con la card all’interno della stazione di servizio e dice all’addetto all’erogazione, un uomo di colore sui 40 anni, di procedere. Detto e fatto in una manciata di minuti. Ma quando Raffel Modà consegna il bancomat nascono i problemi.
L’addetto risponde che accetta solo contanti e assume in breve un atteggiamento minaccioso, addirittura bloccando con il proprio corpo il tiktoker entrato in macchina pere prendere il telefonino e chiamare i carabinieri. Segue una mezz’ora di forte tensione, poi finalmente arriva il proprietario della pompa e accetta la card. «Una situazione assurda e mi sono rivolto ai carabinieri per avere giustizia».
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