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Il caso
24 Agosto 2025 - 00:00
Rita De Crescenzo
NAPOLI. «Ho paura. Basta odio, basta violenza mediatica». A parlare è la tiktoker napoletana Rita De Crescenzo che, con un comunicato, stigmatizza le reazioni che si stanno registrando nei suoi confronti sui social.
«Io sono un personaggio colorato, sopra le righe, - spiega - e questo lo so bene. So che faccio discutere e che non piaccio a tutti. Ma quello che sta accadendo negli ultimi giorni non è assolutamente giusto. I sindaci hanno tutto il diritto di non autorizzare un mio concerto - sottolinea la tiktoker, facendo riferimento ai dinieghi di alcuni primi cittadini, l'ultimo dei quali quello di Castel Volturno - è legittimo e non contesto questo. Quello che però non accetto è che queste decisioni vengano trasformate in dichiarazioni eclatanti, sui giornali con parole pesanti che finiscono per etichettarmi e per mettere la gente contro di me. Da quando sono uscite queste frasi mi stanno arrivando insulti, offese e perfino minacce».
A coloro che le puntano il dito contro, Rita De Crescenzo ricorda che «è una donna, una madre, una persona come tutte le altre» che oggi però ha timore a causa del clima che si è creato: «Ho paura di una società in cui la violenza sulle donne è già troppo diffusa e in cui persino chi ricopre un ruolo istituzionale può contribuire ad alimentare odio nei miei confronti. Una cosa è dire “non autorizziamo uno spettacolo”, un'altra è trasformare quel rifiuto in una campagna pubblica che mi mette alla gogna. Questo non è solo un attacco al mio personaggio, è una forma di violenza mediatica che mi ferisce come donna e come persona. Chiedo rispetto. Non chiedo approvazione né applausi, ma solo che si smetta di alimentare odio. Basta violenza, anche quella verbale».
Non è della stessa idea il deputato Francesco Borrelli per il quale «finalmente qualcosa comincia a muoversi». «Da Forio, sull'isola d'Ischia e da Castel Volturno arrivano segnali importanti delle istituzioni contro le logiche perverse che fanno della trasgressione delle regole, dell'apologia del crimine, dell'ignoranza, i temi fondanti di una comunicazione che sta creando danni seri, specie nelle giovani generazioni» afferma Borrelli, facendo riferimento alla vicenda.
«La ritengo la risposta migliore - aggiunge - al recente episodio accaduto all'interno del Consiglio regionale della Campania dove la tiktoker, insieme a un suo degno collega e a un consigliere, ha offerto uno squallido spettacolo di vilipendio alla bandiera italiana e alle istituzioni tutte dimostrando di non riconoscere nemmeno l'Inno nazionale».
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