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Racket, tre “bussate” in quattro mesi

Bomba carta davanti a un bar a Poggioreale. Finita la tregua di Ferragosto. Il prefettointensifica i controlli

Racket, tre “bussate” in quattro mesi

NAPOLI. Tre intimidazioni in 4 mesi, l’ultima ieri notte nel quartiere Poggioreale. Così, gli investigatori per la bomba carta esplosa davanti a un bar in via Nuova del campo seguono con decisione la pista del racket. Come del resto per altre vicende simili ai danni di esercizi commerciali, avvenute dal 16 agosto scorso a oggi: due ordigni rudimentali e un incendio doloso per lanciare un messaggio chiaro ai titolari. In tutti i casi gli uomini del “pizzo” starebbero agendo secondo una tecnica spesso utilizzata in passato: prima si mostrano i muscoli e poi si va a “bussare”.

L’ALLARME

L’allarme ieri è scattato all’una e 45 minuti. Quando la bomba carta scoppiando ha divelto la serranda del bar “Iavarone”, danneggiando anche una porzione d’intonaco all’interno. Le sirene di alcune autovetture parcheggiate in zona hanno cominciato a suonare e sul posto sono accorsi i carabinieri del nucleo radiomobile, che hanno poi passato il testimone ai colleghi della compagnia Poggioreale. Le indagini sono partite immediatamente, collegandosi agli attentati simili di maggio e luglio scorsi.

TREGUA FINITA

Dunque, la tregua di Ferragosto è finita e torna di nuovo l’allarme racket a Napoli, come dimostrano altri due episodi: uno a Barra e il secondo ai Colli Aminei. La polizia si sta occupando di un caso accaduto nella notte di domenica 17, dove ignoti hanno preso di mira la pasticceria “Casa Lago” in piazza Abbeveratoio. I danni, esclusivamente alla serranda, sono stati lievi e il locale è regolarmente aperto. Il titolare, ascoltato dagli investigatori, avrebbe dichiarato di non vere ricevuto minacce né di avere idea di chi possa essere stato. Gli accertamenti sono subito partiti e sono condotti dai poliziotti del commissariato San GiovanniBarra con i colleghi della Squadra mobile della questura. Altra vicenda, 4 notti fa in viale Colli Aminei, dove due malviventi hanno appiccato il fuoco alla serranda di al negozio d’abbigliamento “Anthea Lab”, dopo avere sparso benzina.

LA “REGOLA”

Come ogni anno di questi tempi, termina la tradizionale pausa d’agosto negli ambienti di camorra. Un periodo di pochi giorni, al massimo una settimana, nel quale tranne rare eccezioni anche i contrasti tra clan non sfociano in agguati o “stese”. La “regola” è stata confermata anche nel 2025, dove piccoli segnali d’allarme sono scattati dal 16 agosto in poi. Una segnalazione di colpi d’arma da fuoco nei pressi di un bar, risultata non veritiera, nella zona flegrea di Napoli e l’ordigno rudimentale effettivamente scoppiata davanti al laboratorio della pasticceria “Casa Lago”.

NAPOLI EST

Nel quartiere orientale di Napoli storicamente due clan di camorra hanno influenza sul territorio, gli Aprea e i Cuccaro, storicamente alleati ma che negli ultimi anni si sarebbero allontanati. Nel frattempo sono subentrati altri gruppi malavitosi, dando vita a nuove alleanze. A Barra comunque, da tempo non si combattono guerre di camorra, a dimostrazione che la tregua sta reggendo. Ciò non significa che il racket sia scomparso, anzi. Il ragionamento vale peer altri quartieri napoletani.

IL PREFETTO

Sulla bomba esplosa ieri notte è intervenuto il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, facendo sapere di aver disposto l'intensificazione dei servizi di vigilanza nell'area, già oggetto di attenzione da parte delle forze dell'ordine.

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