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L'indagine

Chiaia choc, omicidio in strada

Furioso litigio tra disperati in una baracca a pochi metri da via Andrea d’Isernia

Chiaia choc, omicidio in strada

NAPOLI. Un furioso litigio tra disperati nella baracca a pochi metri da via Andrea d’Isernia, in una zona bene di Napoli. È costato la vita a un uomo sui 50enne, presumibilmente nordafricano a giudicare dai tratti somatici e dalla carnagione olivastra, non ancora identificato con sicurezza nel momento in cui il giornale andava in stampa. Sarebbe stato invece identificato il presunto assassino, anch’egli extracomunitario e allontanatosi dal quartiere dopo l’omicidio, compiuto a mani nude. Sul corpo della vittima infatti non ci sono ferite da taglie o da colpi d’arma da fuoco, eppure il medico legale ha ipotizzato un evento doloso e non un malore.

SCATTA L’ALLARME

Ad allertare le forze dell''ordine, a ridosso della mezzanotte dell’altro ieri, è stata una telefonata di qualcuno che si era trovato a passare: «Correte in via Andrea D'Isernia, a terra c'è un uomo morto». Immediatamente sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia Centro e della stazione di Posillipo, verificando che la segnalazione era veritiera: sul margine della strada giaceva il corpo ormai senza vita di un uomo il cui cuore non batteva più.

LA LITE IN UNA BARACCA

Sono così scattate le indagini. I militari dell’Arma, coordinati dalla procura ordinaria, hanno acquisito le immagini di videosorveglianza della zona e ricostruito l'ipotesi investigativa più plausibile. Il cittadino straniero sarebbe stato assassinato da qualcuno con cui aveva avuto una lite, probabilmente anch’egli frequentatore della baracca a poca distanza da via Andrea D’Isernia. I rilievi sono stati compiuti dalla sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo di Napoli mentre le indagini vengono portate avanti dalle compagnie Napoli Centro. Il presunto assassino potrebbe avere le ore contate proprio grazie alle immagini delle telecamere della zona. Ripreso mentre scappava, se non addirittura durante le fasi del litigio che gli investigatori presumono sia scoppiato o quantomeno concluso sul ciglio della strada.

I PRECEDENTI

La vicenda è simile a quella del 2 luglio scorso nell’area circostante la stazione centrale di Napoli. In quel caso, Abderrahim Bakloul, 29enne marocchino, avrebbe ucciso il connazionale Elhoucine Ziouni, di due anni più piccolo. La sera precedente i due avevano litigato a Porta Capuana mentre fumavano crack e il primo aveva colpito il secondo con una bottiglia di vetro rotto. Ma il ferito nonostante perdesse sangue aveva deciso di vendicarsi e così era andato a cercarlo in giro, incrociandolo in via Alessandro Poerio.

Davanti a un’agenzia di scommesse c’era stato un secondo scontro, ripreso dalla telecamera del locale, conclusosi con il delitto. Il giovane, trasportato in ambulanza all’Ospedale del Mare, era morto intorno alle 3 per la copiosa perdita di sangue provocata dal fendente al torace. La dinamica del grave episodio e l’identificazione del presunto responsabile (da ritenere innocente fino all’eventuale condanna definitiva) si devono alle rapide indagini dei carabinieri mentre materialmente Abderrahim Bakloul è stato bloccato dai poliziotti del commissariato Galileo Ferraris 18 ore dopo l’evento.

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