NAPOLI. Aggredito e picchiato da baby bulli in via Marino a Fuorigrotta, nei pressi di un noto fast food e non lontano dallo stadio San Paolo. Francesco D.G., 47enne fratello di un consigliere municipale, era con i figli piccoli e la madre anziana. Inutilmente ha cercato di evitare le provocazioni di un “branco” di minorenni, sette o otto, che l’hanno accerchiato e senza alcun motivo pestato brutalmente. Ora è ricoverato al Cardarelli con trauma cranico, naso fratturato in più punti, lesioni facciali, riduzione del campo visivo e traumi su tutto il corpo.
L’ALLARME
Una vicenda assurda, che purtroppo non è nuova in città. Non è difficile imbattersi in bande di giovanissimi che cercano lo scontro provocando le vittime. L’allarme sta salendo, come denuncia il fratello del 47enne picchiato: Sergio Lomasto, consigliere della Municipalità 10 di Napoli. «Non possiamo più limitarci a registrare queste aggressioni. Serve un piano straordinario di sicurezza, ma soprattutto un patto educativo forte, che restituisca ai giovani regole, valori e speranza».
IL PREFETTO INTENSIFICA I CONTROLLI
Un appello subito raccolto dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari, che ha disposto l'immediata intensificazione dei servizi di polizia nella zona occidentale di Napoli, decisione assunta nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. L'impegno per contrastare le baby gang da parte delle forze dell'ordine è massimo, ha sottolineato il prefetto, «oltre il quale è necessario il concorso di tutti, iniziando dalle famiglie e dalle scuole. Una questione che deve trovarci tutti impegnati, con uno sforzo particolare da parte delle agenzie educative. Dobbiamo puntare a un’attività di prevenzione, di educazione. Non è tollerabile che ragazzini stiano in strada da soli nelle ore notturne, assumendo atteggiamenti violenti».
L'AGGRESSIONE
L’aggressione è avvenuta nei pressi di un fast food in via Giambattista Marino, intorno alle 23 dell’altro ieri. Secondo la polizia, che indaga sull’accaduto, si è trattato di una provocazione, a cui la banda ha dato seguito con le botte. Non vi sarebbero infatti un tentativo di rapina né ragioni di carattere politico, ma puro gusto per la violenza. Ecco perché l’episodio è ancora più grave. Gli accertamenti comunque, vanno avanti a ritmo serrato. I ragazzini, tra i 15 e i 16 anni, hanno agito a volto scoperto e dalle immagini della videosorveglianza potrebbe emergere indizi utili a risalire agli autori.
J'ACCUSE
«Non è la prima volta che lancio un allarme su questa zona – ricorda Lomasto nel suo j’accuse -. Già nei mesi scorsi avevo denunciato pubblicamente le scorribande di auto e moto nell'area antistante lo Stadio Maradona, chiedendo interventi di sicurezza. Oggi purtroppo questa violenza ha colpito direttamente la mia famiglia, dimostrando quanto fosse fondata quella preoccupazione. Solo pochi mesi fa, anche la presidente del Consiglio comunale, Enza Amato, aveva denunciato un episodio simile avvenuto sempre a Fuorigrotta, richiamando la necessità di un piano educativo strutturale. La storia si ripete, e le istituzioni hanno un ruolo chiave».
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