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Barra
30 Agosto 2025 - 07:55
Francesco Pio Valda
NAPOLI. Un agguato tra la gente, in pieno giorno, commesso da sicari con il volto parzialmente coperto. Due colpi di pistola, uno alla parte bassa dell’addome e l'altro alla gamba sinistra, per un fedelissimo di Francesco Pio Valda, il 21enne capoclan di Barra in carcere per l’omicidio agli chalet di Mergellina dell’innocente Francesco Pio Maimone.
Luigi Minichino intorno alle 13 di ieri era da solo a piedi in una traversa di via Bisignano, nel quartiere orientale di Napoli, quando due malviventi in scoter si sono avvicinati a lui e quello seduto dietro gli ha esploso i proiettili contro. Il 42enne, originario di Torre del Greco, si è accasciato ma è stato prontamente soccorso da un familiare che l’ha trasportato in auto all’Ospedale del Mare, dove è ora ricoverato in prognosi riservata. Le indagini sull’agguato sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile della Questura, Sezione Criminalità organizzata, e del commissariato Ponticelli.
Investigatori esperti e profondi conoscitori del territorio, che hanno subito inquadrato l’agguato come un episodio di evidente stampo camorristico. Non è chiaro se i pistoleri volessero ucciderlo e abbiano sbagliato mira. Oppure, esattamente al contrario, dovessero solo “gambizzarlo” ma hanno alzato un poco più in alto il tiro.
Al momento nessuna pista viene esclusa tra le due maggiormente accreditate: la ripresa dei contrasti tra gli Aprea-Valda e i Cuccaro-Ronza o un regolamento di conti interno agli ambienti criminali di Barra. In pochi minuti i poliziotti sono accorsi sia sul luogo del ferimento che all’Ospedale del Mare. Luigi Minichino non è mai stato in pericolo di vita né in gravi condizioni, anche se per precauzione i medici si sono riservati la prognosi.
Nei prossimi giorni, augurandosi che stia meglio, gli investigatori contano di sentirlo in maniera più approfondita. Nel frattempo stanno vagliando le immagini della videosorveglianza della zona, in assenza di telecamere puntano sul tratto di via Bisognano, quarta traversa, in cui si è verificata la sparatoria.
Luigi Minichino (che non ha condanne a carico per camorra, va sottolineato) era stato arrestato, e scarcerato poi dal Riesame, con l’accusa di porto d’arma da fuoco. Gli indizi a suo carico emersero nel corso di un’inchiesta sul clan omonimo, alleato degli Aprea a Barra e in contrasto con i Cuccaro.
Il 42enne ferito oggi, noto anche come “’o pupo”, fu coinvolto nell’operazione che l’anno scorso portò in manette nove tra ras e gregari dell’organizzazione guidata dai fratelli Luigi e Francesco Pio Valda, quest’ultimo condannato in primo grado all'ergastolo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto il 20 marzo 2023.
Luigi Minichino rispondeva insieme a Francesco Pio Valda del possesso di una pistola e di alcune cartucce calibro 38. L’operazione dell’Antimafia colpì il gruppo per associazione di tipo mafioso, estorsioni, traffico di stupefacenti, detenzione di armi e uso di telefoni in carcere.
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