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San Giovanni a Teduccio

“Stesa” al Rione Villa, rischio escalation

L’attenzione degli investigatori si concentra sulla guerra tra i clan Mazzarella e Rinaldi

“Stesa” al Rione Villa, rischio escalation

NAPOLI. Le indagini puntano in particolare alle tensioni con i Mazzarella, ma non sono escluse altre ipotesi più minimalistiche. Di sicuro la “stesa” dell’altro ieri sera nel Rione Villa, storico quartier generale del clan Rinaldi, non può essere partita da un’iniziativa estemporanea.

Nessun affiliato alla camorra, pregiudicato o semplicemente fiancheggiatore ignora chi abita in quella zona. Cosicché della vicenda si stanno occupando gli specialisti della Squadra mobile della questura con i colleghi del commissariato San GiovanniBarra, profondi conoscitori del territorio.

La stesa” di giovedì sera è avvenuta in via Ravello, nel cuore del Rione Villa a Napoli, zona storicamente sotto l’influenza del clan Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. Due pistoleri in scooter, l’esecutore materiale e il complice alla guida, intorno alle 19 hanno compiuto l’incursione armata senza ferire nessuno né danneggiare alcunché. A fare fuoco è stato il passeggero del mezzo: tre colpi in aria, poi la fuga.

Non è stato preso di mira nessuno né i proiettili sono stati indirizzati verso un palazzo o un esercizio commerciale. Ma per gli investigatori il messaggio sarebbe chiaro: si sarebbe trattato di un’intimidazione al gruppo malavitoso dei Rinaldi, in guerra a fasi alterne da 40 anni con i Mazzarella.

La faida più lunga nella storia di Napoli, seguita a ruota soltanto da quella di Pianura. Sulla “stesa” stanno indagando i poliziotti del commissariato San Giovanni-Barra, accorsi con i colleghi della “Scientifica” a via Ravello. Gli investigatori hanno raccolto qualche testimonianza, sia pur vaga e frammentata, e acquisito le immagini della videosorveglianza del quartiere.

Nessuna telecamera però, è puntata sul tratto di strada in cui è avvenuta la sparatoria e così le investigazioni partono in salita. Una circostanza ha attirato subito l’attenzione degli investigatori della polizia. Il pistolero non ha mirato a nessun bersaglio in particolare, sparando in aria. Ciò potrebbe significare che dietro il raid non ci sarebbe un motivo specifico, bensì una dimostrazione di forza, di muscoli camorristici.

Oppure si potrebbe essere verificato qualche piccolo litigio tra esponenti dei due clan e la sparatoria avrebbe rappresentato una sorta di vendetta. Tutte ipotesi, compresa quella di uno sconfinamento da un altro quartiere napoletano, limitrofo presumibilmente. E’ la tesi comunque, meno presa in considerazione.

A San Giovanni a Teduccio la guerra, in alcuni periodi guerriglie e in altri di tregua, va avanti dal 1980 e non è mai cessata del tutto perché l’odio per il rispettivo sangue versato ha preso il sopravvento anche sugli affari e la convenienza a non attirare troppo l’attenzione delle forze dell’ordine. Così omicidi, ferimenti, agguati e “stese” si sono susseguiti negli anni, con un trend in diminuzione. Nelle prossime settimane la situazione sarà più chiara, a seconda se si verificherà una risposta a suon di piombo oppure no.

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