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31 Agosto 2025 - 08:45
NAPOLI. Mentre il dibattito sull'eccesso di turismo continua, l'imposta di soggiorno si rivela una risorsa economica fondamentale per le città italiane. Nel 2024, i comuni che hanno adottato questa tassa hanno visto i loro incassi aumentare del 19% rispetto all'anno precedente, raggiungendo un totale di 760 milioni di euro. Un incremento significativo che, in soli quattro anni, ha più che triplicato le entrate rispetto al 2020, segnato dalla pandemia. La classifica dei comuni. Un'analisi condotta dal Centro studi Enti Locali ha rivelato le città che hanno beneficiato maggiormente di questi ricavi.
In cima alla classifica si trova Firenze, con un'impressionante crescita che ha portato le entrate a 76,9 milioni di euro. Seguono Milano, con 76,5 milioni, e Venezia, che pur in rallentamento, ha superato i 39 milioni. Tra le città che hanno registrato un notevole aumento degli incassi, la Campania si distingue per le ottime performance di Napoli e Sorrento. Il capoluogo partenopeo si posiziona al quinto posto assoluto, incassando 19 milioni di euro con un incremento del 9%. Sorrento, sebbene sia il comune più piccolo nella top 10, ha registrato un'eccezionale crescita del 32%, raggiungendo i 9,1 milioni di euro. A Napoli speciicamente, per il 2025, il Comune ha stabilito le nuove tariffe: albergo a 5 stelle o 5 stelle lusso: 6 euro a notte. Albergo a 4 stelle: 5,50 euro a notte. Albergo a 3 stelle: 4,50 euro a notte. Con aumenti rispetto alla tariffa del 2024, quindi, variano da 1 euro a 2 euro per persona per notte.
Aumenti decisi alla fine dello corso anno in prospettiva del Giubileo e quindi di un aumento dei turisti anche a Napoli. Altri comuni che hanno visto un incremento considerevole sono Bologna, Rimini e Genova, mentre alcune città come Salerno hanno registrato una flessione del 10% nei ricavi. A livello provinciale, le entrate nel Mezzogiorno sono in forte crescita, con le isole che trainano il recupero del Sud con un aumento del 29%. Potenziale inespresso. Nonostante il successo dell'imposta di soggiorno, lo studio evidenzia che solo 1.382 comuni italiani su 5.700 l'hanno istituita. Molti enti locali, tra cui diversi in Campania, continuano a rinunciare a entrate potenzialmente significative nella speranza di rendersi più attraenti per i turisti, accogliendo le richieste delle associazioni di categoria.
Questa scelta, tuttavia, priva i comuni di fondi che potrebbero essere investiti per migliorare i servizi turistici e l'infrastruttura locale.cusa (da 1,3 milioni a 2,3). «Il grosso degli enti continua, dunque spiega Veronica Potenza, ricercatrice del Centro studi Enti Locali continua a rinunciare a somme potenzialmente consistenti con la speranza di essere così più attrattivo per i turisti, accogliendo così le richieste da sempre avanzate dalle associazioni di categoria del settore».
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