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Fuorigrotta
01 Settembre 2025 - 08:06
La chiusura della strada che crea disagi agli abitanti del rione Miraglia a Fuorigrotta
NAPOLI. Nuova ondata di proteste a Fuorigrotta, dove i residenti del rione Miraglia, in via Giambattista Marino, si sono ritrovati letteralmente intrappolati durante la partita Napoli-Cagliari. In occasione dell’evento calcistico, via Galeota e via Tansillo — strade che delimitano il rione Miraglia — sono state sbarrate con barriere metalliche, rendendo di fatto inaccessibile l’unico varco carrabile attivo su via Galeota segnalato da un cartello ma ostruito da auto in sosta.
«Ci avete chiuso dentro, dobbiamo volare per uscire dal nostro parco?», denunciano i residenti, esasperati. Video e immagini della protesta sono stati diffusi sui social e hanno raccolto in poche ore migliaia di visualizzazioni, diventando virali. La chiusura di via Galeota “fittata” da Anm al Calcio Napoli con utilizzo di 30 posti auto, è motivata dalla necessità di facilitare in sicurezza l’accesso allo stadio degli ospiti del club con i propri veicoli.
Tuttavia, la misura ha avuto ripercussioni gravissime: l’unico varco di sicurezza del rione Miraglia è rimasto completamente inutilizzabile, a causa di un’auto parcheggiata proprio davanti all’ingresso, mentre l’altro su via Giambattista Marino è interdetto per lavori di rifacimento del portale storico. A peggiorare il tutto, i muletti utilizzati per il posizionamento delle barriere hanno urtato e danneggiato alcuni paletti divisori del piazzale esterno, adibito alla sosta a pagamento e i new jersey in parte hanno danneggiato anche l’area del rione di via Galeota.
«Non solo siamo stati chiusi dentro – dicono i residenti – ma anche danneggiati nei nostri spazi comuni». L’ordinanza numero 219 del primo aprile 2025 a firma dell’ingegnere Maurizio Attanasio, dirigente del Servizio Viabilità e Traffico, e il direttore Luigi Loffredo della decima municipalità, vieta “in occasione di eventi sportivi e manifestazioni il transito veicolare da piazzale Tecchio a via Leopardi e zone limitrofe, e con rimozione coatta in divieto di sosta, entrando in vigore sei ore prima degli eventi fino a cessate esigenze”.
Nei giorni precedenti alla partita, la zona è stata segnata anche da scorribande di ragazzini in scooter, che impennano nel piazzale mettendo a rischio l’incolumità dei passanti. Un problema noto da tempo, che si aggiunge a una situazione di insicurezza crescente, testimoniato anche dalla recente aggressione al fratello di un consigliere municipale, che ha destato forte allarme nel quartiere. Tuttavia, denunciano i cittadini, a nulla è servito il tavolo sulla sicurezza convocato in Prefettura: nonostante le promesse, nessuna misura concreta è stata adottata per migliorare le condizioni del quartiere.
A rafforzare la denuncia Daniele Polge e i comitati di quartiere: «Durante i concerti siamo stati svegliati di notte per carico e scarico attrezzature. Ora, con le partite, ci troviamo le vie d’accesso sbarrate. È inaccettabile. Siamo ostaggi in casa nostra». Lo scorso luglio una delegazione di cittadini ricevuta a Palazzo San Giacomo per chiedere la revisione del piano traffico, il rispetto dell’ordinanza comunale e l’introduzione di misure alternative che tengano conto delle esigenze dei residenti.
A distanza di mesi, i cittadini denunciano che nulla è cambiato. E con l’arrivo di eventi internazionali come l’America’s Cup e i lavori di rifacimento dello stadio, la preoccupazione è che la situazione possa solo peggiorare. «Non vogliamo sconti né privilegi – concludono – ma diritti e rispetto. Chiediamo libertà di movimento, sicurezza e ascolto. Nessuno dovrebbe essere costretto a lottare ogni settimana solo per uscire dal proprio quartiere».
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