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Camorra
03 Settembre 2025 - 08:39
Le indagini sul caso sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile
NAPOLI. Agguato dopo il prestito a strozzo, torna in carcere il ras di Napoli Est, Ciro Celeste, alias “‘o dolce”. Il 69enne capozona di Barra è stato arrestato in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli ed è indagato per tentato omicidio, detenzione e porto illegali di un’arma da sparo, nonché usura aggravata e continuata, aggravati dal metodo mafioso.
La vicenda è stata ricostruita grazie al meticoloso lavoro di indagine condotto dai poliziotti delle sezioni Omicidi e Antirapina della Squadra mobile di Napoli. Nel novembre del 2023 un imprenditore di Barra era giunto all’Ospedale del Mare dopo essere stato ferito a una gamba da un colpo d’arma da fuoco.
Con gli inquirenti, l’imprenditore si era mostrato alquanto reticente raccontando che, mentre si trovava in strada nel quartiere Barra, era stato avvicinato da uno sconosciuto il quale, senza apparente motivo, dopo averlo attirato nell’androne di un palazzo, lo aveva fatto inginocchiare, gli aveva puntato una pistola alla testa, l’aveva colpito al volto col calcio dell’arma e poi aveva esploso un colpo che, solo grazie alla sua prontezza nel rialzarsi, lo aveva ferito all’arto.
Solo a luglio di quest’anno, la vittima ha deciso di denunciare l’autore di quel gesto, individuato poi nell’esponente di spicco del cartello Celeste-Guarino, attivo proprio nel quartiere Barra, spiegando di aver fatto da tramite tra il ras e un altro imprenditore affinché quest’ultimo ne assumesse la moglie. Tuttavia, dopo un periodo iniziale, alla donna non erano stati corrisposti i compensi promessi e la responsabilità di tale mancanza era stata attribuita all’intermediario.
L’imprenditore, inoltre, aveva ricevuto dall’indagato, a partire dal 2018, diversi prestiti usurari, alcuni dei quali ancora in corso e che non era più in grado di onorare. Ciro Celeste è stato arrestato mentre si trovava nella sua abitazione e la contestuale perquisizione ha consentito di trovare numerosi fogli manoscritti riportanti nomi e cifre, a riscontro dell’attività di usuraio da lui svolta.
Il ras si trova adesso in carcere in attesa dell’udienza di convalida del fermo che dovrebbe essere celebrata entro oggi. Quello di Ciro Celeste è sicuramente uno dei nomi più noti della criminalità organizzata della periferia est della città. Il ras di via Marghieri nei primi anni Duemila si rese infatti protagonista di una sanguinosa scissione - portata avanti insieme al “parigrado” Raffaele Guarino - dal clan ApreaCuccaro, che all’epoca vedeva i quattro gruppi criminali ancora federati in un’unica holding. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.
Gli arresti, anche eccellenti, non sono mancanti e neppure i pentimenti. I recenti fatti di cronaca confermano però come ancora oggi sia gli Aprea, che i Cuccaro siano attivi e diretti da alcuni rampolli pronti a tutto. Un mosaico criminale nel quale sembrerebbe essersi inserito a pieno titolo anche il ras conosciuto come “’o dolce”, individuato come il regista di un importante giro di prestiti a tassi di usura.
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