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Sessanta istituti senza preside titolare

Anche a livello strutturale le mancanze sono enormi, a cominciare dalla fuga del personale

Sessanta istituti senza preside titolare

NAPOLI. Il sistema scolastico campano continua ad affrontare problemi strutturali gravi e persistenti che compromettono il regolare avvio dell’anno scolastico. Le criticità, in qualche modo, rendono ancora più significativo l’arrivo del Presidente Mattarella e del Ministro Valditara previsto il 22 settembre a Napoli: la loro presenza non solo premia gli sforzi della comunità scolastica, ma richiama l’attenzione su una sfida educativa e amministrativa che il Sud non può affrontare da solo.

Tra i principali nodi da sciogliere la mancanza di dirigenti scolastici. Oltre 60 istituti in Campania, tra primarie e secondarie, risultano senza un preside titolare; solo 28 scuole avranno un dirigente scolastico stabile. Le restanti scuole saranno affidate a reggenze, ovvero presidi divisi tra più scuole contemporaneamente, con gravi ripercussioni sull’efficacia gestionale, sulla qualità dei progetti formativi e sulla continuità didattica.

Altro punto dolente è la dispersione scolastica superiore alla media nazionale, che resta ancora elevata in molte aree, come le periferie urbane, le zone interne e nell’area metropolitana di Napoli. A ciò si unisce la mancanza di strutture adeguate, di supporto alle famiglie e di orientamento efficace, che contribuisce ad alimentare l’abbandono precoce. Anche l’edilizia scolastica risulta inadeguata: molti edifici sono insicuri e non a norma.

Alcune scuole mancano del certificato di agibilità o di adeguamento antisismico. A ciò si aggiungono carenze strutturali che riguardano palestre, laboratori e spazi per attività inclusive. Tra i tanti problemi strutturali anche la fuga di personale e carenza di risorse. Ciò è dovuto al fatto che molti vincitori di concorso per dirigenti scolastici, pur originari della Campania, hanno scelto di restare in altre regioni lasciando sguarnito il territorio.

Alcune aree sono ancora penalizzate dal turnover tra docenti, scarsità di personale ATA e mancata stabilizzazione di educatori di sostegno. Infine, molte scuole campane, specie nei piccoli comuni, non dispongono di infrastrutture digitali adeguate; inoltre perdurano problemi di connessione internet , aule non cablate e dotazioni multimediali limitate. 

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