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Lo scontro
05 Settembre 2025 - 08:37
Fulvio Macciardi
NAPOLI. La vicenda del Teatro San Carlo continua a muoversi in un intricato labirinto di carte bollate, sospensive e decisioni giudiziarie destinate a incidere sul futuro del più antico teatro d’opera d’Europa. L’ultimo capitolo è stato scritto dalla settima sezione civile del Tribunale di Napoli che ha sospeso l’efficacia della deliberazione del 26 agosto, con la quale tre componenti del Consiglio di indirizzo della Fondazione avevano proceduto alla nomina bis di Fulvio Macciardi come soprintendente.
La decisione è arrivata in accoglimento del ricorso presentato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente del Consiglio di indirizzo, e da Maria Grazia Falciatore, in rappresentanza della Città metropolitana. La giudice Livia De Gennaro ha fissato l’udienza per la comparizione delle parti il 23 settembre.
Nel decreto si sottolinea come la delibera sospesa appaia «assunta in violazione delle norme e dei principi generali», con profili di indeterminatezza che renderebbero irregolare la procedura relativa alla rinomina di Macciardi. Il provvedimento arriva a meno di ventiquattro ore da un’altra decisione del Tribunale civile di Napoli, che aveva invece rigettato la richiesta di sospensiva contro la deliberazione del 4 agosto, da cui era scaturito il decreto di nomina firmato dal ministro della Cultura Giuli. Due esiti contrapposti che riflettono l’incertezza di un contenzioso destinato a proseguire.
Non è infatti ancora definito il ricorso al Tar Campania, che ieri ha scelto di rinviare la propria valutazione all’udienza di merito senza stabilirne la data. Intanto, sul piano tecnico-amministrativo, le procedure per l’insediamento di Macciardi possono andare avanti. Lo stesso Manfredi, pur avendo impugnato la nomina, ha dichiarato di voler evitare lo stallo gestionale del teatro, confidando in una futura sentenza favorevole. La partita si gioca anche sul terreno politico.
Il governatore Vincenzo De Luca, solo pochi giorni fa, aveva definito «una vergogna» la battaglia legale intrapresa da Manfredi, confermando lo strappo ormai insanabile con il sindaco. Le contrapposizioni istituzionali rischiano di aggravare ulteriormente una vicenda già segnata da tensioni e colpi di scena. Il San Carlo, simbolo della cultura napoletana e patrimonio internazionale, si trova così nuovamente al centro di un braccio di ferro che intreccia giustizia, politica e gestione.
L’attesa è ora rivolta al 23 settembre, quando davanti al Tribunale di Napoli le parti potranno confrontarsi in aula. Solo allora si capirà se la sospensione decisa dalla giudice De Gennaro resterà un episodio isolato o se aprirà la strada a un definitivo ribaltamento della nomina. Nel frattempo resta l’incertezza per un’istituzione che dovrebbe essere consacrata alla musica e che invece da mesi vive una sinfonia stonata di ricorsi e polemiche.
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