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Camorra
08 Settembre 2025 - 08:32
ACERRA. La “malavita acerrana” cambia pelle, si adegua ai tempi moderni. Le estorsioni ora vengono fatte con videochiamate di WhatsApp che non possono essere intercettate direttamente da terze parti o persino da WhatsApp stesso, grazie alla crittografia end-to-end che protegge le comunicazioni tra mittente e destinatario.
Gli emissari di questo nuovo cartello hanno un compito facile, semplice e senza rischi, tenuto conto che cambiano scheda almeno una volta al giorno e talora anche i cellulari, impedendo così alle forze dell’ordine (polizia - carabinieri e Guardia di Finanza) di riuscire ad intercettare la chiamata. Questo modus operandi andrebbe avanti da tempo.
Qualche anno fa, uno storico personaggio del sistema criminale locale, già condannato con sentenza passata in giudicato ad oltre un decennio di carcere anche per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico, mandava un suo adepto fornito di telefonino da esercenti, commercianti, imprenditori e finanche professionisti, chiedendo, in video-chiamata, direttamente dal carcere, un “contributo per i carcerati”.
Oggi, secondo il racconto a bassa voce di tantissime potenziali vittime, alle quali manca il coraggio di denunciare, l’“omino” che porta il telefono per conto del capo latitante (che “appare” in città al calare delle tenebre), si reca finanche nei bar per portar via dolci e spumanti. Preferibilmente la domenica.
Diversi esercenti (soprattutto quelli storici), dopo aver ascoltato la richiesta del loro “interlocutore-immateriale”, apparsa sul display di un cellulare “pulito”, fanno buon viso e cattivo gioco: “salutando” con affetto l’estorsore, ed accontentando l’emissario “dell’immateriale”.
Naturalmente, le forze dell’ordine fanno quello che possono, soprattutto perché manca la collaborazione delle vittime, che preferiscono voltarsi dall’altra parte, non comprendendo che la loro omertà uccide non solo il commercio, ma la loro stessa dignità, che in tanti sanno di non avere ma che continuano ad “ostentare” per non perdere la faccia.
Sembrerebbe che in questa tagliola non siano solo finiti bar, pizzerie, macellerie, ecc.., ma anche professionisti (avvocati, medici, ingegneri, ecc) e finanche qualche politico. Ovviamente, queste sono voci che non trovano alcun riscontro ufficiale (ma che sono ben informate): tutti preferiscono “pagare” e basta, garantendosi così tacitamente la prosecuzione tranquilla delle loro “attività”, anche “collaterali” vera fonte dei loro redditi. Questo è il modus operandi della cosiddetta “Nuova camorra acerrana”, che avrà vita fino a quando l’omertà vincerà.
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