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01 Ottobre 2018 - 20:06
Delitto Solla, la Dda chiede il carcere a vita per De Micco e i suoi tre sicari
di Luigi Nicolosi
NAPOLI. Omicidio Solla, carcere a vita per killer e mandanti. È questa la richiesta avanzata ieri mattina dalla Direzione distrettuale antimafia nei confronti dei massimi esponenti del “sistema” di Ponticelli. Durissima la requisitoria del pm Antonella Fratello che, nonostante la scelta di essere processati con il rito abbreviato, ha chiesto il massima della pena, cioè l’ergastolo, il capoclan Luigi De Micco, alias “bodo”, e i presunti esecutori materiali del delitto Antonio De Martino, Davide Principe e Alessio Esposito. Pesanti le condanne richieste anche per gli altri diciassette imputati, tutte oscillanti tra i 15 e i 10 anni di reclusione. Cinque anni di carcere, invece, sono stati invocati per il collaboratore di giustizia Rocco Capasso, l’ex affiliato che con le sue collaborazioni ha contribuito più di tutti a far luce sull’assassinio di Salvatore Solla “’o sadico”, ucciso nel novembre del 2016 nell’ambito di una serie di contrasti scaturiti dall’imposizione del pizzo sulla gestione delle piazza di spaccio. Un racket al quale la vittima non volle sottostare, preferendo continuare a fare affari in proprio. Ma il suo rifiuto non lo portò lontano: Solla, infatti, venne ferocemente assassinato con ben quattordici colpi di pistola.
LA REQUISITORIA. Con le richieste di condanna esposte ieri innanzi al gip Atenna il processo di primo grado che vede alla sbarra i massimi vertici del clan De Micco arriva così alle battute conclusive. Pesanti, come detto, le richieste avanzate dalla Procura antimafia. Ergastolo per il boss Luigi De Micco e per i suoi uomini Antonio De Martino, Alessio Esposito e Davide Principe. Il pm ha poi invocato 15 anni di reclusione per Roberto Scala, Moreno Cocozza e Giuseppe Napolitano; 12 anni di cella per Giuseppe Borriello; 10, invece, per Lino Carbone, Francesco De Bernardo, Giuseppe De Martino, Michele Gentile, Domenico Limatola, Giovanni Ottaiano, Roberto Pane, Nicola Pizzo, Fabio Riccardi, Vincenzo Scala, Gennaro Sorrentino e Antonio Autore. Per il collaboratore di giustizia Rocca Capasso sono stati infine chiesti cinque anni di reclusione. Tutti gli imputati devono inoltre rispondere di associazione per delinquere di stampo mafioso.
L'ULTIMO PENTITO. Respinta la richiesta della Dda di acquisire i verbali relativi agli interrogatori dell’ultimo superpentito della camorra di Ponticelli, Nunzio Montanino. Sul punto, infatti, il giudice Atenna ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Dario Vannetiello (nella foto), difensore del boss Luigi, sostenute in aula dall’avvocato Giusida Sanseverino. L’agguato mortale ai danni di Salvatore Solla, stando a quanto riferito dal pentito Capasso e a quanto emerso dall’intercettazione di decine di sms e telefonate, sarebbe scaturito dal rifiuto del ras soprannominato “’o sadico” di sottostare al pizzo dei De Micco sul traffico di droga. Chiuso il cerchio delle indagini, il 28 novembre dello scorso anno erano così finite in manette ben 23 persone, in pratica l’intera cupola della cosca dei “Bodo”. Un vero colpo da ko, che ha di fatto estromesso la cosca dagli affari criminali di Ponticelli.
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