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Il caso

Le carceri tornano a scoppiare: 2.100 detenuti oltre la capienza

Dati choc nell’ultimo report, a Napoli è boom di ristretti under 24: sono 229

Le carceri tornano a scoppiare: 2.100 detenuti oltre la capienza

NAPOLI. Quasi 7.600 detenuti a fronte di 5.497 posti disponibili. Il dato sul sovraffollamento delle carceri campane, presentato dal garante regionale dei detenuti Samuele Ciambriello, rispecchia quello nazionale, visto che al 31 agosto si registravano 63.167 le persone detenute a fronte di 46.706 posti regolarmente disponibili.

Il garante si è poi soffermato sui numeri relativi ai giovani adulti e ai minorenni dietro le sbarre. Sono 4.151 le persone dai 18 ai 24 anni in carcere: di questi 395 sono in Campania (di cui 229 nelle due carceri di Napoli), 472 in Sicilia e 783 in Lombardia. Quanto ai minorenni, quelli condannati per reati contro la persona nel 2025 sono stati 315, di cui 11 per omicidio volontario consumato, 38 per omicidio volontario tentato, 143 per lesioni personali volontarie, 21 per violenza sessuale, 36 per minaccia, 26 per stalking.

I minori italiani condannati per maltrattamenti in famiglia nel 2025 sono stati 742 mentre gli ingressi nei centri di prima accoglienza sono stati 700, di cui poco meno di un centinaio in Campania. «Il carcere è diventato un luogo di contraddizioni irrisolte, con poveri e vittime di ingiustizie sistemiche - sottolinea Ciambriello - il carcere non rieduca più: è un contenitore di fragilità. Ormai si entra di più in carcere e si esce di meno».

E ancora: «Ci sono nuovi reati, maggiori pene, nuove aggravanti, carceri senza aria, senza umanità, senza dettato Costituzionale, diritti negati e urgenze dimenticate. Si entra di più in carcere e si esce di meno. La politica ha aperto i battenti, visto che le carceri esplodono: ora si farà qualcosa?».

Così ha esordito il portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, garante dei detenuti campano, nella conferenza stampa in cui ha esposto i dati nazionali sugli Istituti penitenziari, adulti e minorili.

Al 31 agosto, in Italia i detenuti sono 63.167, su una capienza di 46.706. Le donne detenute con figli a seguito sono 18 di cui 10 straniere con 23 figli piccoli, a Lauro c’è una donna di 27 anni incinta di cinque mesi; 21.000 sono i detenuti stranieri, 18.000 sono tossicodipendenti, più di 4.000 sono malati di mente e 4.151 sono detenuti dai 18 ai 24 anni. Sono i dati riferiti da Ciambriello.

A seguito del Decreto Caivano, è aumentato notevolmente il numero di giovani adulti ristretti. Infatti, nelle carceri minorili in Italia ci sono 545 ragazzi, 1.137 nelle comunità private, 16.374 dall’inizio dell’anno sono i minori in carico agli uffici di servizio sociale per minorenni, di cui 3.255 messi alla prova.

«Pertanto, il carcere non rieduca più ed è diventato un contenitore di fragilità sociali, bisogna perciò educare i minori per renderli più responsabili. Piuttosto che custodire - sottolinea Ciambriello - occorre prevenire questi minori in difficoltà, che passano dal disagio alla devianza e alla microcriminalità». In Italia ad oggi 61 persone si sono tolte la vita, 1.123 persone hanno provato a suicidarsi; 7.486 sono gli atti di autolesionismo da inizio anno.

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