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Regionali, Tajani: «Non c'è fretta per il candidato del centrodestra in Campania»

Il vicepremier e ministro degli Esteri alla Conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli in corso a Napoli

Regionali, Tajani: «Non c'è fretta per il candidato del centrodestra in Campania»

Antonio Tajani

«Quando annunceremo i candidati in Campania, Puglia e Veneto? Non c'è grande fretta. Bisogna farlo, ma si deciderà insieme». Risponde così il vicepremier Antonio Tajani, intervenendo da Napoli, dove, nell'Osservatorio astronomico di Capodimonte, ha aperto la sessione istituzionale della conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli.

Le elezioni «non sono lontane - riconosce il ministro degli Affari esteri -, ma prima ci sono le elezioni nelle Marche, in Valle d'Aosta, in Calabria. Il centrosinistra può stare tranquillo: non ci saranno problemi per individuare il miglior candidato possibile per vincere le elezioni».

A chi gli chiede se i candidati saranno svelati dopo le elezioni regionali nelle Marche, Tajani risponde: «Credo prima, mi auguro». 

«GRAVE QUANTO ACCADUTO IN POLONIA»

«Io mi auguro che ci sia una de-escalation. Mi auguro che la situazione diventi meno tesa» ha detto Tajani in merito al Consiglio Straordinario Onu.

«Certamente - ha proseguito - è grave quello che è successo: è la violazione dello spazio aereo della Polonia, che è la violazione dello spazio aereo dell'Ue e la violazione dello spazio della Nato. Non è un gesto distensivo. Probabilmente si voleva testare la reazione dell'Occidente. Una reazione c'è stata, quindi continueremo a vigilare anche grazie alla presenza dei nostri militari».

UCRAINA

«Sono anni che noi mandiamo aiuti all'Ucraina. Non manderemo militari in Ucraina, questo lo abbiamo sempre detto» ha precisato il ministro. «La nostra proposta è quella, una volta raggiunta la pace, di avere un accordo internazionale che garantisca la sicurezza sul modello dell'articolo 5 della Nato».

PALESTINA

«Il Parlamento Europeo invita i Paesi nell'ottica dei due stati di riconoscere la Palestina. Noi siamo assolutamente favorevoli allo Stato palestinese. Dipende quali sono i tempi». «Prima di costruirlo bisogna riconoscerlo, perché oggi non c'è uno Stato palestinese, non ci sono i requisiti fondamentali per l'esistenza di uno Stato. Ci sono due realtà, che sono Gaza e la la Cisgiordania. Bisogna riunificarle. Noi stiamo lavorando con gli altri Paesi arabi per l'unificazione di queste due parti che costituiscono la Palestina e una volta ricostituita l'unità, siamo pronti a riconoscere, a condizione che venga riconosciuto Israele dalla Palestina e che Israele riconosca la Palestina. L'obiettivo è due popoli, due Stati» ha concluso.

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