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l'inchiesta
13 Settembre 2025 - 09:19
NAPOLI. Ci sono alcune cifre a fare da sfondo all'indagine della procura regionale della Corte dei Conti (vice procuratore generale Ferruccio Capalbo), sfociata ieri nel blitz delle Fiamme Gialle in quatto municipalità cittadine (1,2,6,9). Un tetto di presenze rimborsabili nelle commissioni raddoppiato, da 14 a 28, in questa consiliatura; un numero di consiglieri municipali secondo a nessuno in Italia: solo Roma (360) ne ha più di Napoli (300), ma con oltre il triplo degli abitanti. L'inchiesta riguarda tutti e dieci i parlamentini, senza eccezioni. Per ogni municipalità, verranno infatti richiesti i verbali di commissione degli ultimi 2 anni e l'oggetto delle riunioni.
Le verifiche puntano a stabilire se i gettoni ai consiglieri sono stati erogati in maniera legittima. Si approfondirà, ad esempio, il presunto svolgimento di commissioni rimaste aperte tutto il giorno, ma senza alcuna discussione. Nei controlli di ieri, la Guardia di finanza ha verificato anche eventuali forme di assenteismo in aula. Ma non c'è solo questo. Tra gli aspetti da chiarire, c'è infatti il rispetto effettivo di tutti gli obblighi di trasparenza, sanciti dal decreto legislativo 33 del 2013. Qualora la normativa non fosse rispettata, scatterebbero le previste sanzioni pecuniarie.
Pertanto, gli accertamenti riguarderanno anche le pagine istituzionali delle municipalità. Nell'indagine della magistratura contabile, c'è comunque un prologo. Ad inscenarlo è stato lo stesso Comune di Napoli. Nell'ultimo anno, infatti, c'è stato più d'un allarme della Ragioneria generale. Non ultima, una nota inviata all'assessore al Bilancio lo scorso marzo. Nella missiva, si tornava a individuare l'origine della questione nella legge di bilancio 2021. La norma innalza l'indennità di funzione dei sindaci al livello dei presidenti di Regione. In misura percentuale variabile, il beneficio si estende a cascata anche su giunte e consiglieri municipali. Ma come ricordava la Ragioneria, il boom delle buste paga mal si concilia con un ente in riequilibrio finanziario, come il Comune di Napoli.
Si richiamava dunque la necessità di contenere la spesa. Una pesante sforbiciata ai parlamentini, tuttavia, appare non più rinviabile. Un'istruttoria degli uffici comunali evidenzia il primato napoletano, nel rapporto tra municipalità e numero di residenti. Milano, con 430.000 abitanti in più, ha una municipalità e 30 consiglieri in meno. E agli squilibri del sistema, a Napoli potrebbero essersi aggiunte condotte illecite. In media, ogni eletto nei parlamentini porta a casa 1000 euro netti al mese, vicende sulla cui regolarità cui indaga il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, coordinato dalla Procura della Corte dei Conti.
«Resto convinto che afferma Patrizio Gragnano, consigliere del M5S alla Municipalità 6 ultimata questa fase , giusta e doverosa, vada aperta una fase di riflessione politica rigorosa che metta al centro una riforma dei poteri di questi enti che così come sono altro non sono che una "riserva indiana" per le campagne elettorale del cacicco di turno. Senza questa riflessione tanto vale chiuderle del tutto. Stiamo provando come movimento a strutturare una riforma vera del decentramento che tenga dentro un contenimento dei costi , legandolo con un aumento dei poteri e delle risorse da poter utilizzare per i territori».
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