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Scarcerato il narcos di Soccavo

Colpo di scena in Sorveglianza, Sorrentino fuori nonostante tre condanne per droga

Scarcerato il narcos di Soccavo

Nel riquadro il capopiazza Luigi Sorrentino, 39 anni, genero del defunto boss Vicenzo Belluno “Squaglietta”

NAPOLI. Nonostante le tre condanne a suo carico, è riuscito a ottenere una “seconda possibilità”. Luigi Sorrentino, 39enne genero del defunto ras Vincenzo Belluno, alias “Squaglietta”, ieri pomeriggio ha lasciato il carcere di Poggioreale nel quale si trovava rinchiuso dall’inizio dello scorso anno, quando venne arrestato in un blitz antidroga scaturito dalle fresche dichiarazioni dell’allora neo collaboratore di giustizia Gaetano Vigilia junior.

Il colpo di scena si è consumato davanti al tribunale di Sorveglianza di Napoli, che ha accolto in pieno l’istanza avanzata dal difensore del narcos di Soccavo, l’avvocato Antonio Rizzo. Sorrentino ha così lasciato la casa circondariale “Giuseppe Salvia”, ottenendo l’affidamento in prova fuori regione.

La sua scarcerazione - è questo il timore degli inquirenti - potrebbe però innescare adesso più di qualche fibrillazione negli ambienti criminali dell’area flegrea. L’operazione era scattata a fine gennaio 2024. Nelle stesse ore in cui a Fuorigrotta venivano arrestati il boss Vitale Troncone e alcuni familiari, a Soccavo venivano fermati Sorrentino e la moglie Loredana Belluno (poi rilasciata), figlia del defunto ras, molto conosciuta sui social, in particolare su TikTok.

I carabinieri del nucleo Investigativo avevano effettuato una serie di perquisizioni e nell’abitazione dei due narcos, in via Carlo Franza, i militari dell’Arma hanno rinvenuto e sequestrato 20mila euro in contanti, decine di dosi di cocaina e diversi orologi di pregio.

Sul loro conto aveva reso diverse dichiarazioni scottanti il neo pentito Gaetano Vigilia junior, ex emergente ras dell’omonimo gruppo di mala con base in via Palazziello, nel quartiere Soccavo. Sorrentino era tornato in libertà già a maggio 2021, quando i giudici di appello gli aveva inflitto una condanna ad appena un anno: quattro mesi in meno rispetto a quanto rimediato nel precedente giudizio.

I giudici avevano quindi disposto anche la revoca degli arresti domiciliari e il narcos era tornato a piede libero. Nel frattempo la giustizia ha però fatto il proprio corso e per Sorrentino il cumulo complessivo è salito fino a quattro anni: tre condanne, sempre per spaccio di droga, che non sono però bastate ad assicurarne la permanenza nel carcere di Poggioreale.

Sul conto della coppia, il 27 ottobre 2023, il pentito Vigilia aveva rivelato: «Acquistavo la droga da Luigi Sorrentino, che è lo zio della mia ex ragazza, e so che quest’ultimo cedeva armi e munizioni al gruppo Troncone. Conosco Luigi Sorrentino per esservi stato più volte a casa e più volte in quella casa ho visto Luigi Sorrentino detenere armi, droga e munizioni».

Vigilia si è poi addentrato nella faccenda spiegando: «Sorrentino a casa ha uno sgabuzzino dove vi è un nascondiglio, cui si accede da dietro una scarpiera. In questo spazio può entrare massimo una persona. Sorrentino fa la droga al telefono e la vende pure in casa, ma loro hanno tantissime telecamere, dalle 12 alle 18, ubicate in vari posti, anche sopra il palazzo dove abitano».

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