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Il processo
17 Settembre 2025 - 09:00
Angelo Vassallo
SALERNO. Dopo anni di depistaggi, arresti e scarcerazioni, sono stati necessari 15 anni e 11 giorni per giungere a un primo momento di verifica giudiziaria riguardo all’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato con nove colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010 ad Acciaroli.
Ieri mattina, davanti al gup Giovanni Rossi del Tribunale di Salerno, si è tenuta l’udienza preliminare per cinque persone coinvolte: il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore Giuseppe Cipriano, l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e Giovanni Cafiero, indagato esclusivamente per traffico di droga.
Secondo la Procura di Salerno, l’omicidio del “Sindaco pescatore” sarebbe legato a un traffico di sostanze stupefacenti associato ad ambienti camorristici, in cui sarebbero coinvolti anche esponenti dell’Arma. Vassallo, venuto a conoscenza di tali attività, avrebbe voluto denunciarle, ma fu ucciso pochi giorni dopo da un assassino che rimane tuttora sconosciuto.
All’esterno della Cittadella Giudiziaria di Salerno era presente Dario Vassallo, fratello di Angelo, che ha dichiarato: «Non cerchiamo vendetta, cerchiamo la verità. In questo tribunale sono indagati uomini dello Stato, il che rappresenta una situazione grave per lo Stato stesso. Angelo sarebbe contento che la sua battaglia per la legalità sia diventata quella di un intero Paese».
Nel corso dell’udienza preliminare sono state depositate 23 richieste di costituzione di parte civile, tra cui quelle della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Anci, di Asmel, di Avviso Pubblico, di Libera, di Legambiente, della Fondazione Vassallo e di altre associazioni.
Tra le richieste figura anche quella di Bruno Humberto Damiani, soprannominato “Il brasiliano”, indagato per anni come possibile autore dell’omicidio e archiviato due volte. Damiani sarebbe stato vittima di un depistaggio orchestrato per attribuirgli colpe e distogliere l’attenzione da altre piste.
Michele Sarno, suo avvocato, ha affermato: «Emerge chiaramente che ci fu un tentativo da parte di terzi di far ricadere la responsabilità su Damiani per coprire altre vicende. Dopo la famiglia Vassallo e i loro parenti, Damiani risulta essere il vero danneggiato da questa situazione».
La discussione sulla costituzione delle parti civili è stata rinviata a una prossima udienza prevista per il 17 ottobre. Tuttavia, anche in quella data potrebbe trattarsi di una sessione interlocutoria in attesa di valutazioni definitive sulle istanze di rinvio a giudizio.
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