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Malanapoli
20 Settembre 2025 - 09:25
NAPOLI. La guerra dei ragazzi di diversi quartieri, legati a clan o spalleggiati da essi, sarebbe alla base del ferimento a colpi d’arma da fuoco del 17enne L.L., avvenuto nella notte del 15 settembre in vico Monteroduni. Lo avrebbe colpito, nella ricostruzione degli investigatori, un coetaneo che da giovedì scorso si trova nel Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei per un decreto di fermo convalidato ieri dal gip.
Le indagini sono state condotte dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Giovanni Leuci, vice questore Luigi Vissicchio) con i colleghi del commissariato San Ferdinando, coordinati dalla procura per i minorenni. Una delle ipotesi è che il contrasto sia scoppiato tra giovani dei Quartieri Spagnoli e del Pallonetto.
Il 17enne in cella è accusato di tentato omicidio, porto e detenzione di arma da sparo aggravati dalle modalità mafiose. Il provvedimento è giunto al termine delle indagini partite in seguito del tentato omicidio del 17enne avvenuto nella notte del 15 settembre scorso nel quartiere San Ferdinando.
La vittima è stata sorpresa all'interno di un'abitazione dal coetaneo, che dopo aver fatto irruzione gli ha esploso contro diversi colpi di arma da fuoco, procurandogli la frattura del femore. Il ferito è stato soccorso e trasportato all'ospedale dei Pellegrini in codice rosso e prognosi riservata, dichiarando inizialmente false generalità.
La sua completa identificazione è avvenuta solo quando è giunto alla struttura sanitaria il personale della Squadra Mobile al quale il giovane era già noto per i suoi precedenti. L.L. infatti era irreperibile per essersi allontanato da una comunità, dove era ristretto per una misura cautelare per resistenza e lesioni gravi. La procura presso il Tribunale per i Minorenni ha quindi emesso nei suoi confronti un provvedimento di aggravamento della misura, con la detenzione presso un istituto di pena minorile: il provvedimento gli è stato notificato in ospedale, dove il giovane è ancora ricoverato.
Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono risultati i filmati delle videocamere di sorveglianza della zona in cui è avvenuto l’evento. Gli investigatori sono risaliti così al presunto autore del tentato omicidio, che è stato rintracciato presso l'abitazione di una parente. Inoltre, la Squadra Mobile ha recuperato e sequestrato una pistola dello stesso calibro di quella utilizzata per il ferimento.
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