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MALANAPOLI

I babyras dei vicoli alzano il tiro, inseguimento con colpi di pistola

Le indagini sull’ultima faida rivelano il conflitto a fuoco tra due paranze rivali

I babyras dei vicoli alzano il tiro, inseguimento con colpi di pistola

NAPOLI. Un conflitto a fuoco che solo per caso non provocò morti e feriti. Si arricchisce di un altro retroscena la guerra tra i giovani dei Quartieri Spagnoli e del Pallonetto, poco più che maggiorenni e minorenni, i cui fili sarebbero tirati da ras consolidati sul territorio che restano nell’ombra.

Due mesi fa si verificò un inseguimento con sparatoria simile a quella costato la vita in zona Mercato a Emanuele Tufano, il 24 ottobre 2024. Due cortei di scooter si incrociarono tra i vicoli di Montecalvario, forse per caso, e cominciò una sparatoria da entrambi i lati. Il prologo secondo inquirenti e investigatori al tentato omicidio di L.L. del 16 settembre scorso, per il quale è detenuto il coetaneo I.C., a sua volta vittima di un agguato fallito un’ora prima.

I due minorenni, l’autore e la vittima degli spari nell’appartamento in vico Monteroduni, non parteciparono al conflitto a fuoco di due mesi fa. Ma per gli inquirenti farebbero parte dei gruppi di ragazzi entrati in contrasto da metà agosto, periodo in cui la tregua estiva è terminata.

Almeno tre sparatorie si sono succedute e sempre ai Quartieri Spagnoli, il territorio evidentemente conteso. Perciò al vaglio degli investigatori c’è anche l’ipotesi, suffragata da qualche elemento concreto del tentativo di conquistare spazi da parte di un nuovo clan che si servirebbe di giovani leve del posto. I.C., il 17enne arrestato per il tentato omicidio di un coetaneo ai Quartieri Spagnoli, aveva subito un agguato un’ora prima, nella stessa notte del 16 settembre scorso. Mentre era in sella a uno scooter con un amico più grande, qualcuno gli ha sparato contro senza colpirlo.

Lui avrebbe capito da quale gruppo era partito l’ordine e si sarebbe vendicato rapidamente nei confronti del primo bersaglio alla portata, anche se non autore della sparatoria. Sapeva dove si trovava L.L., o lo immaginava, e quasi all’alba è entrato in azione. L.L., evaso da una comunità, si nascondeva a casa della fidanzata 20enne, estranea a contesti malavitosi, a piano terra di uno stabile in vico Monteroduni.

La porta era aperta e così armato di pistola I.C., nella ricostruzione degli inquirenti e ferma restando la presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva, ha avuto la strada libera per penetrare nell’appartamento. Si è subito diretto verso il minorenne, appisolato sul divano, facendo fuoco a ripetizione.

Fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono risultati i filmati delle videocamere di sorveglianza della zona in cui è avvenuto l’evento. Gli investigatori sono risaliti così al presunto autore del tentato omicidio, che è stato rintracciato presso l'abitazione di una parente.

Inoltre, la Squadra Mobile ha recuperato e sequestrato una pistola dello stesso calibro di quella utilizzata per il ferimento. I.C. da giovedì scorso si trova nel Centro di prima accoglienza dei Colli Aminei per un decreto di fermo poi convalidato. Le indagini sono state condotte dai poliziotti della sezione Omicidi della Squadra mobile con i colleghi di San Ferdinando, coordinati dalla procura per i minorenni.

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