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Camorra
24 Settembre 2025 - 07:50
Nei riquadri gli imputati Vincenzo Strino, Giovanni Di Cicco e Sabatino Cimmino
NAPOLI. Clan Mallardo, arrivano tre condanne in primo grado. Erano stati arrestati a settembre dello scorso anno, per poi vedersi scarcerare dal Riesame qualche settimana dopo. Si tratta di Giovanni Di Cicco, “’o mericano”, di Vincenzo Strino, alias “’o toro”, di Sabatino Cimmino, conosciuto negli ambienti criminali come “Tinuccio”, e di Antonio Russo “’a pecora”.
Tutti e quattro avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato davanti al giudice del tribunale di Napoli Linda Comella; all’esito della requisitoria, il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia Ilaria Sasso Del Verme aveva chiesto le condanne per i quattro soggetti, imputati per associazione mafiosa o estorsioni aggravate dal metodo mafioso.
Queste le condanne del giudice del tribunale di Napoli: Giovanni Di Cicco, 11 anni e 2 mesi di reclusione (condanna per associazione mafiosa); Vincenzo Strino, 10 anni e 10 mesi di reclusione (condanna per associazione mafiosa con il riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per estorsione aggravata); Sabatino Cimmino, 11 anni e 4 mesi di reclusione (condanna per estorsione aggravata anni 1 mesi 4 in continuazione con condanna ad anni 10 per riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per associazione mafiosa); Antonio Russo, 13 anni e 4 mesi (per estorsione aggravata con il riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per associazione mafiosa ed estorsione aggravata).
Le condanne saranno ridotte di un sesto grazie alla legge Cartabia qualora gli imputati decidessero di non impugnare la sentenza. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Giuliano Russo, Celestino Gentile, Giuliano Russo, Luigi Poziello, Marcello Severino, Michele Giametta e Nicola Pomponio.
Tornando all’inchiesta, le indagini avevano fatto emergere ancora una volta lo spregiudicato modus operandi della cosca capofila, insieme ai Contini e ai Licciardi, dell’Alleanza di Secondigliano. Per conto del clan Mallardo imponevano le estorsioni agli imprenditori dell’hinterland a nord di Napoli per consentire loro di continuare a svolgere la propria attività lavorativa. Quattro persone erano state arrestate dai carabinieri della compagnia di Giugliano al termine di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea.
Il gip del tribunale di Napoli contestava, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso nonché di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso. A finire in manette erano stati così Giovanni Di Cicco, 62 anni, Vincenzo Strino, 57 anni, Sabatino Cimmino, 44 anni, e Antonio Russo, 55 anni. Le estorsioni sarebbero state tentate il 3 e il 26 settembre 2018 ai danni di imprese edili che stavano lavorando in località Varcaturo di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli. Per i quattro presunti aguzzini adesso è arrivato il primo verdetto, con pene anche piuttosto severe.
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