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Il processo
25 Settembre 2025 - 15:25
L'avvocato Dario Vannetiello
Clan Cesarano: nessuna condanna per Luigi di Martino, soprannominato “’o profeta”, ritenuto esecutore dell’omicidio di Tommaso Covito, detto “zione”.
In totale accoglimento delle articolate e sottili questioni giuridiche introdotte dagli avvocati Dario Vannetiello e Marcello Severino, il giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, dottoressa Campanaro, ha emesso sentenza di non luogo a procedere per “’o profeta”, ritenuto reggente per molti anni del clan Cesarano e asserito esecutore materiale dell’omicidio di Tommaso Covito, avvenuto a S. Maria La Carità in data 12 novembre 2000 all’età di 27 anni.
Tommaso Covito era alla guida della sua Volkswagen Polo e stava percorrendo via Petraro a Santa Maria la Carità. Due killer in moto affiancarono l’auto e sparano tre volte centrando alla testa l’uomo. L’assenza di luce diede una mano ai killer che si dileguarono facilmente. Quell’agguato fu ricondotto a una faida tra il clan Cesarano, allora predominante, contro un gruppo tentò una scissione nei due bunker della Moscarella e Cmi.
Le fonti di prova contro di lui erano pesanti e numerose: ad accusarlo vi erano i familiari della vittima, cinque collaboratori di giustizia (tra cui Pasquale Rapicano) ed intercettazioni. A fronte della iniziale richiesta di condanna all’ergastolo, il successo ottenuto dalla difesa è evidente.
È stata dichiarata anche la perdita di efficacia della custodia cautelare in carcere che fu eseguita nel settembre dello scorso anno all’esito di vaste indagini, seppur Di Martino rimane detenuto atteso che sta espiando la pena per altri reati. Martedì il “colpo di coda” dei suoi legali: il presunto boss è stato assolto.
Ora l’Antimafia potrà chiedere un supplemento d’indagine a carico di “’o profeta”, ma questa è un’altra storia. Gli avvocati Vannetiello e Severino sono pronti anche per quest’altra eventuale battaglia.
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