Tutte le novità
l'intervento
27 Settembre 2025 - 10:16
Da tempo immemore arrivano proteste e denunce sulle gravi carenze a Napoli nel funzionamento delle Municipalità, rimarcando, tra l'altro, la scarsa operatività di presidenti, assessori e consiglieri rispetto alla soluzione concreta dei problemi reali dei territori amministrati, a causa del mancato decentramento amministrativo a Napoli, con organismi peraltro privi di risorse economiche, di personale adeguato e di bilanci autonomi.
L'indagine in corso della Procura generale della Corte dei Conti ha aperto il vaso di Pandora sulla "gettonopoli" e sulla "rimborsopoli", aspetti che venivano da tempo segnalati senza che fossero adottati i provvedimenti del caso, con una spesa totale di ben 7,5 milioni di euro solo per gli emolumenti, alla quale bisogna aggiungere gli importi per i rimborsi ai datori di lavoro per le assenze dei consiglieri durante le ore di riunione di consiglio e commissioni, spesa, si badi bene, a totale carico del Comune di Napoli, in stato di predissesto dal 2012.
Da qui nasce la proposta di abolire questi organismi, oramai obsoleti, nati elettivamente, come Circoscrizioni, nell'anno 1980, ma che in quarantacinque anni di vita non hanno avuto alcuna reale e concreta utilità operativa per le popolazioni amministrate, più utili presumibilmente come bacini elettorali ai quali attingere in tutte le tornate elettive.
È inammissibile peraltro che a fronte della riduzione dei consiglieri comunali passati da 60 a 40, si sia continuato a mantenere, in questa consiliatura e per quattro anni, l’attuale assetto che prevede la divisione del territorio del capoluogo partenopeo in dieci municipalità con un esercito di ben 300 consiglieri municipali, 10 presidenti, 10 vicepresidenti interni e 30 assessori esterni: tre per ogni municipalità. Anche su questo aspetto dovrebbe indagare la Procura dei Corte dei conti. Né servono palliativi, come la proposta al Consiglio comunale, varata in questi giorni dalla Giunta, che prevede, ma solo a partire dalle prossime elezioni comunali che si svolgeranno nella primavera del 2027, quindi tra quasi due anni, la riduzione a 240 consiglieri municipali, 10 presidenti, 1O assessori interni e 10 assessori esterni, per un totale di 260 persone al posto delle precedenti 340.
Ancora decisamente troppi! Se proprio si vogliono mantenere questi organismi, dotandoli però prima del personale necessario, e di risorse autonome, bilanci e deleghe operative, il numero di consiglieri andrebbe ridotto a 100, 10 per ogni municipalità con 10 presidenti, abolendo totalmente gli assessorati, per un totale di 110 persone. Ma anche riducendo, in tempi rapidi, l'indennità dei presidenti del 50% rispetto a quella attuale e portando il numero massimo di gettoni di presenza per riunioni di consiglio e di commissioni a 14 al posto dei 28 attuali e dei 20 proposti, con la partecipazione in presenza e con convocazioni e verbali, anche delle commissioni, resi pubblici, affinché anche i cittadini ne possano prendere visione ed eventualmente partecipare.
L'auspicio resta però quello che, con l'istituzione delle aree metropolitane, al posto delle attuali dieci municipalità, nell'ambito dell’area metropolitana partenopea, l'attuale territorio comunale venga suddiviso in sei Comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge. I nuovi Comuni avrebbero una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri. Per ognuno dei sei Comuni metropolitani andrebbero eletti 10 consiglieri e un sindaco, coadiuvato da una giunta di due soli assessori, dei quali uno interno e uno esterno con rispetto della parità di genere, per un totale 72 persone impegnate.
Una delle ipotesi progettuali sortite al riguardo prevede un Comune Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Comune Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Comune Napoli Centro.
I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato e Pendino confluirebbero nel Comune Costiero, il Comune Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano ed infine il Comune Est si estenderebbe sui attuali territori di Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio.
In tal modo non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico, anche perché le spese per i nuovi Comuni, a differenza di quanto accade attualmente per le municipalità cittadine, ricadrebbero su un apposito fondo a totale carico dello Stato ma finalmente si insedierebbero organismi elettivi in grado di dare risposte concrete, operative e immediate alle istanze delle popolazioni amministrate, cosa che notoriamente a Napoli non avviene, indipendentemente dal numero di assessori e consiglieri municipali.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo