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la tragedia

Doppio sequestro nella palestra di Chiaia

Sigilli anche a un’area del locale dove si è verificato l’incidente che ha portato alla morte del 55enne Antonio Maione

Doppio sequestro nella palestra di Chiaia

NAPOLI. Le indagini sono ancora all’inizio ma alcuni punti sulla morte dell’operaio 55enne, Antonio Maione, deceduto dopo una caduta da un’impalcatura mentre era all’interno di una palestra in via dei Mille, si stanno già delineando e dipanando. L’area interna della palestra in cui si stavano svolgendo i lavori è stata posta sotto sequestro. Gli agenti, insieme alla sezione scientifica, hanno effettuato rilievi dettagliati e controllato anche l’auto di Maione, parcheggiata poco distante. Seuqestrata la scala a chiocciola e una piccola impalcatura fissa, entrambe ora oggetto di verifica da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, la salma è stata trasferita al reparto di Medicina Legale del Secondo Policlinico per ulteriori accertamenti e una eventuale autopsia, sebbene al momento non siano stati emessi provvedimenti di polizia giudiziaria. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Antonio Ricci, esplorano diverse ipotesi ma stanno puntando sostanzialmente sul rispetto delle procedure di sicurezza.

L’incidente è avvenuto venerdì mattina poco dopo le 10. Antonio Maione, operaio di 55 anni originario di Melito di Napoli, è poi deceduto in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate dopo una caduta all'interno di una palestra in fase di ristrutturazione in via dei Mille, nel quartiere Chiaia. L'uomo era stato soccorso immediatamente dopo l'incidente. Secondo le prime ricostruzioni, l'operaio sarebbe caduto da un'altezza di circa 3 metri, all'interno della struttura, riportando un gravissimo trauma cranico. Immediatamente dopo l'accaduto, sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno stabilizzato l'uomo, trasportandolo d'urgenza in codice rosso all'Ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Successivamente, Maione era stato trasferito al reparto di Rianimazione in Terapia Intensiva dell'Ospedale San Giovanni Bosco, dove i medici hanno lottato per ore per salvargli la vita.

Nonostante i disperati tentativi del personale sanitario, la notizia del decesso è giunta nel corso del pomeriggio di ieri. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Ferdinando, che hanno avviato subito le indagini per ricostruire l'esatta dinamica della caduta. Il Pubblico Ministero di turno ha disposto il sequestro della salma per i successivi accertamenti medico-legali. La Procura sta ora concentrando l'attenzione non solo sulle cause della caduta, ma anche sulla posizione lavorativa dell'uomo. Non è esclusa, infatti, l'ipotesi che si sia trattato di un incidente sul lavoro, un elemento che renderebbe l'episodio ancora più grave e che richiederà ulteriori verifiche sulla sicurezza del cantiere e sulla regolarità contrattuale.

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