Cerca

rione traiano

Sangue e droga, assolto il boss

Nigeriani uccisi per una partita di “roba” sparita, accuse a picco per il ras Mazzaccaro. Scagionato anche Nicola Caruso

Sangue e droga, assolto il boss

NAPOLI. Mattanza in trasferta nel Casertano, accuse nuovamente a picco per il ras del clan Sorianiello, Giuseppe Mazzaccaro, alias “Peppe della 99”. L’ex reggente della cosca di via Catone, difeso dagli avvocati Claudio Davino e Leopoldo Perone, ieri mattina è stato assolto per non aver commesso il fatto dai giudici della quinta sezione della Corte di assise di appello di Napoli, chiamati a un verdetto-bis dopo l’annullamento con cui la Cassazione, il 16 giugno dello scorso anno, aveva accolto il ricorso della Procura antimafia. Accuse a picco anche per il coimputato Nicola Caruso, assolto dall’accusa di omicidio, la cui pena è stata rideterminata in 3 anni e 8 mesi.

Già il primo processo di appello aveva riservato diversi colpi di scena, oltre all’assoluzione di Mazzaccaro poi impugnata dalla Dda. I giudici avevano rideterminato infatti le seguenti condanne: Nicola Caruso, riconosciuto colpevole dell’omicidio, 10 anni e 4 mesi; Raffaele Caprio, 15 anni; Simone Cimarelli, 10 anni e 4 mesi; Francesco De Pasquale, 6 anni; Carmine Fenderico, 10 anni e 4 mesi; Marco Mosella, 2 anni e 8 mesi.

In primo grado il giudice del rito abbreviato aveva concesso agli imputati non solo le attenuanti generiche, ma aveva anche stabilito che l’omicidio non era premeditato e che non aveva carattere mafioso. Per i presunti killer, che dovevano rispondere pure dell’accusa di droga, il gup aveva escluso l’aggravante dell’ingente quantitativo: la droga non era del resto mai stata sequestrata e la vicenda è stata ricostruita a posteriori grazie alle intercettazioni, oltre che con le dichiarazioni di alcuni pentiti eccellenti, tra cui l’ex boss del rione Traiano Gennaro Carra.

Mazzaccaro, Fenderico, Caprio e Cimarelli avevano così rimediato 14 anni e 4 mesi a testa. Tutti erano accusati di aver a vario titolo preso parte, seppur con ruoli e tempistiche diversi, al delitto. La tessa accusa è stata mossa anche nei confronti di Marco Mosella, che era stato invece assolto. Francesco De Pasquale e Mosella avevano poi rimediato 1 anno e 8 mesi a testa in ordine all’accusa di spaccio. Nicola Caruso, Silvio De Rosa ed Emanuele Bevilacqua erano stati assolti per non aver commesso il fatto. Per Caprio e Mazzaccaro la Procura aveva invocato 28 anni di carcere, di cui 20 per l’omicidio. “Peppe della 99” aveva però già rimediato l’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Luca Megali.

Tornando alla vicenda oggetto dell’ultimo processo, la spedizione punitiva sarebbe stata attuata in tre diversi viaggi, il 10 settembre 2020, dal rione Traiano a Castel Volturno, località da cui provenivano i due nigeriani. L’agguato era maturato a seguito della sottrazione da parte di Desmond Oviamwonyi e di un altro nigeriano, Leo Uwadiae, di una busta contenente sostanza stupefacente, marijuana e soprattutto cocaina, per un valore sul mercato di circa 40.000 euro e quella che ne scaturì fu una vendetta implacabile. Una vicenda atroce, in cui il ras del clan Sorianiello non avrebbe avuto però alcun ruolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori