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Il metodo Emdr, l'efficacia dell'applicazione

I dati di tre ricerche scientifiche internazionali sono stati diffusi in occasione del Congresso Nazionale a Napoli

Il metodo Emdr, l'efficacia dell'applicazione

In occasione del Congresso Nazionale EMDR Italia (27 e 28 settembre 2025, Napoli), l’Associazione EMDR Italia ha diffuso le evidenze emerse da recenti studi scientifici internazionali sull’efficacia dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) nel trattamento del trauma e dei disturbi post-traumatici in diverse fasce d’età e condizioni di fragilità. Queste ricerche, condotte in contesti diversi e pubblicate su riviste scientifiche, mostrano come l’EMDR possa produrre miglioramenti clinici significativi in tempi relativamente brevi.

Il Congresso Nazionale EMDR Italia è il più importante appuntamento annuale per i terapeuti e gli studiosi di questo approccio in Italia. L’edizione 2025, intitolata “Intrecci di complessità: percorsi EMDR tra mente, trauma e trasformazione”, ha visto la partecipazione di relatori di primo piano. Il professor Massimo Ammaniti ha tenuto una lectio magistralis sul tema dei paradossi e dei traumi dello sviluppo adolescenziale. La protagonista internazionale di questa edizione è stata la dottoressa Ana Gomez, tra le voci più autorevoli a livello mondiale sull’EMDR in età evolutiva e in situazioni complesse. Il suo workshop intensivo ha guidato i partecipanti in un percorso clinico che integra l’attaccamento, lo sviluppo e le neuroscienze, affrontando la disregolazione emotiva, le dinamiche implicite e gli stati autonomici legati al trauma infantile. Ad aprire l’evento, oltre alla Presidente dell’Associazione EMDR Italia, Isabel Fernandez, anche Armando Cozzuto, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania.

Il Congresso, ormai diventato un punto di riferimento nazionale, offrirà l’opportunità di ascoltare contributi teorici e clinici di altissimo livello, favorendo la condivisione di buone pratiche e il rafforzamento della rete EMDR in Italia. Questa edizione ha segnato un traguardo straordinario: hanno partecipato 1300 psicoterapeuti in presenza e circa 2500 collegati online, un record che testimonia il crescente interesse verso l’EMDR e l’importanza di questo appuntamento scientifico.

“Il congresso rappresenta un momento di confronto, formazione e crescita condivisa su uno dei modelli terapeutici oggi più diffusi e supportati dalle evidenze scientifiche a livello mondiale” – ha dichiarato Isabel Fernandez, Presidente dell’Associazione EMDR Italia. “L’obiettivo di questa due giorni è quello di favorire la riflessione sulla complessità dell’esperienza umana e sulle possibilità di trasformazione che nascono dal lavoro sul trauma, integrando prospettive neuroscientifiche, relazionali e cliniche. In momenti storici come quelli attuali, è molto importante promuovere una cultura del trauma e della resilienza fondata sull’evidenza scientifica e sulla formazione continua”.

Aggiunge Ana Gomez, trainer EMDR: “Sono molto orgogliosa di essere stata coinvolta per questo evento così importante e organizzare un workshop formativo per guidare i terapeuti nella complessità clinica che tocca pazienti colpiti da traumi dello sviluppo. Nell’ambito di un tour europeo di insegnamento in diverse città che sto svolgendo, ho accolto con entusiasmo l’invito a essere anche in Italia, a Napoli, e condividere lo spirito di appartenenza di questa importante comunità di terapeuti EMDR qui riunita”.

Tornando ai dati delle ricerche diffusi in occasione del Congresso, qui di seguito una sintesi delle principali evidenze emerse.

Adolescenti e giovani (12–25 anni): in un programma intensivo (cioè un percorso terapeutico concentrato in pochi giorni, che combina EMDR con altri strumenti riconosciuti per accelerare l’intervento), circa il 65% dei partecipanti non risultava più in diagnosi di PTSD (distrurbo da stress post traumatico) al termine del trattamento, mentre oltre il 70% presentava un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi. Fonte: Rentinck et al., 2025 – European Journal of Psychotraumatology, https://doi.org/10.1080/20008066.2025.2451478 .

Bambini molto piccoli (1,5–8 anni): dopo sole 6 sedute di EMDR, il 79% non rientrava più nei criteri di PTSD, non emergendo quindi più sintomi che raggiungono la soglia per classificare il disturbo. Oltre alla riduzione dei sintomi traumatici, i ricercatori hanno osservato un miglioramento dei comportamenti e del benessere familiare, con benefici che si sono mantenuti a distanza di tre mesi. Fonte: de Roos et al., 2025 – European Journal of Psychotraumatology, https://doi.org/10.1080/20008066.2024.2447654 .

Adulti con disabilità intellettiva lieve o borderline: un programma di EMDR intensivo di breve durata ha permesso a 9 persone su 11 di uscire dalla diagnosi di PTSD al termine del percorso, dimostrando che l’intervento può essere efficace e sicuro anche in gruppi particolarmente vulnerabili.
Fonte: Versluis et al., 2025 – European Journal of Psychotraumatology, https://doi.org/10.1080/20008066.2025.2495642 .

Nel loro insieme, questi risultati mostrano che l’EMDR è un trattamento in grado di portare a cambiamenti clinici rilevanti non solo negli adulti, ma anche nei bambini più piccoli e nei giovani, fino ad arrivare a persone con condizioni di fragilità cognitiva. Ciò conferma come questo approccio possa rappresentare oggi una risorsa terapeutica flessibile e adattabile a bisogni diversi, capace di migliorare concretamente la vita di chi ha vissuto esperienze traumatiche. Questi dati si inseriscono in un panorama scientifico sempre più ampio. In particolare, lo studio sugli adolescenti e giovani ha mostrato che non solo la maggioranza dei partecipanti è uscita dalla diagnosi di PTSD, ma che i benefici si estendevano anche a sintomi collegati come l’umore depresso e le difficoltà di concentrazione, con effetti rilevanti sul ritorno alla vita quotidiana, scolastica e sociale.

Per i bambini molto piccoli, i ricercatori hanno rilevato che l’EMDR non solo riduce i sintomi post-traumatici ma porta anche a un miglioramento della regolazione emotiva e delle relazioni familiari: i genitori hanno riportato una diminuzione dello stress e una maggiore capacità dei figli di gestire emozioni e comportamenti. Infine, i dati sugli adulti con disabilità intellettiva lieve o borderline sono particolarmente significativi perché mostrano che l’EMDR può essere adattato con successo anche a popolazioni spesso escluse dagli studi clinici, offrendo uno strumento terapeutico sicuro e capace di migliorare sensibilmente la qualità della vita. Nel complesso, queste ricerche confermano che l’EMDR non è solo efficace nel ridurre i sintomi del trauma, ma può avere un impatto positivo più ampio, contribuendo al benessere psicologico e relazionale delle persone e delle loro famiglie.

Fondata nel 1999, l’Associazione EMDR Italia conta oggi oltre 10.500 soci ed è la più grande realtà europea dedicata alla diffusione, ricerca e formazione sul metodo EMDR. L’Associazione promuove l’utilizzo dell’EMDR in ambito clinico e nei contesti di emergenza, collaborando con istituzioni, enti sanitari e università. L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) è un approccio psicoterapeutico validato a livello internazionale per il trattamento dei traumi e dei ricordi emotivamente disturbanti. Attraverso una stimolazione bilaterale (come i movimenti oculari), l’EMDR facilita l’elaborazione dei ricordi traumatici, riducendo la sofferenza e permettendo una riorganizzazione adattiva delle esperienze di vita. Oggi è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come trattamento d’elezione per il Disturbo da Stress Post-Traumatico.

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