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Palazzo Santa Lucia
01 Ottobre 2025 - 08:38
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
NAPOLI. «Abbiamo fatto tanto di quel lavoro che mi pare un rischio lontano perdere qui. E lo dico per quello che abbiamo fatto noi, non per ciò che vedo agitarsi in maniera un po’ fumosa sulla scena politica». A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di una conferenza stampa, a proposito del rischio di sconfitta della coalizione di centrosinistra in Campania, dopo quella nelle Marche.
«C’è un tale livello di consenso che abbiamo accumulato che credo che si possa puntare a un risultato positivo. Io e l’attuale governo rappresentiamo il 70 per cento degli elettori della Campania. Per quello che mi riguarda, la principale cosa da fare è dare piena continuità al lavoro straordinario che ha fatto la Regione Campania. Quindi, devono cambiare quelli che non hanno avuto il 70 per cento, non chi lo ha avuto. Spero che qualcuno si informi sulle cose che abbiamo fatto e poi dica con grande chiarezza che diavolo vuole fare».
Poi altre bordare: «Ogni tanto sento persone che parlano a capocchia delle aree interne. Ho sentito parecchie imbecillità negli ultimi giorni, e in particolare in relazione all’attenzione alle aree interne. Bisognerebbe chiedere scusa ai Comuni delle aree interne per la latitanza che c’è stata quando noi combattevamo per sbloccare i fondi di coesione che servivano alle aree interne, mentre tutti gli altri facevano la bella vita ed erano amici di tutti. Ci sono giovanotti o giovanotte che parlano, ma quando abbiamo combattuto per sbloccare i fonti di coesione e abbiamo dovuto organizzare una manifestazione di lotta a Roma facendo ricorsi al Tar, una guerra, non c’erano: abbiamo trovato accanto a noi solo i sindaci. Gli statisti non c’erano».
E sulla sconfitta del centrosinistra nelle Marche, De Luca è chiaro: «Non basta mettere in piedi le coalizioni. Ai cittadini, alle imprese, alle persone normali, le coalizioni non fanno né caldo né freddo, interessano i programmi, interessa spiegare in maniera semplice e convincente per quale motivo si chiede il voto ai cittadini. La lezione principale è questa. La politica politicante, le cose fatte a tavolino, non producono risultati. Quello che produce risultati, anche in termini di partecipazione, cioè di coinvolgimento dei cittadini, è verificare quali sono gli interventi che ti cambiano la vita, che migliorano la tua condizione ambientale, che danno respiro alle imprese. L coalizioni sono una precondizione sicuramente importante, ma quando si pensa alla politica nazionale, quando si guarda ai territori, bisogna dire con ancora maggiore precisione che diavolo si vuole fare. Senza ideologismi, senza chiacchiere al vento, senza bandierine da agitare che non servono a niente».
Infine, una frecciata al centrodestra: «Dall’altra parte io non ho ancora capito che diavolo propongono. È una situazione da circo equestre, da cabaret, e io non ho capito niente. Che vogliono fare? Probabile che non vogliano proprio partecipare alla campagna elettorale. Non sarebbe male». Il tutto nel giorno in cui Piero De Luca, candidato unico con la lista “Uniti per la Campania”, è il nuovo segretario regionale del Pd, con 7.278 voti a suo favore su 7.674 votanti,. In totale, vista anche l’unico candidatura, circa il 50% degli aventi diritto al voto ha effettivamente votato in Campania. Dai dati forniti, in attesa di quelli ufficiali, infatti, gli iscritti al Pd che possono votare in Campania sono 14.000. L’assemblea regionale è in programma sabato.
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