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Camorra
02 Ottobre 2025 - 09:46
Nei riquadri Maurizio Cancello e Ferdinando Cifariello, arrestati nel blitz di pochi giorni fa, e il ras da tempo detenuto Francesco Raia
NAPOLI. Un’alleanza tra i Cancello, i Cifariello e i Raia. Ecco l’ultima novità investigativa che riguarda la camorra di Scampia e in particolare la zona dei Sette palazzi, dove ha avuto luogo l’ultima vicenda di cronaca, culminata nell’esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare su dieci emesse dal gip del tribunale di Napoli.
Tra i tre ricercati il ras Elia Cancello, che secondo una delle vittime avrebbe rivendicato chiaramente il ruolo di controllo della zona da parte del suo clan: «È inutile che fate, qua comando io... gli altri sono il vecchio. Andate da chi volete voi». L’ultima storia ricostruita dalla Procura antimafia è inquietante.
Un operaio fu sequestrato insieme al figlio affinché cedesse il proprio alloggio popolare, assegnatogli legittimamente. Così fu bloccato in una sala da biliardo da Ferdinando Cifariello e da alcuni complici, che minacciarono lui e il primogenito pesantemente.
«Chiedi aiuto a chi vuoi, noi più forti dei Contini e dei Licciardi». «Ve ne dovete andare di casa, vi do mezz’ora di tempo... portami le chiavi e ti ridò tuo padre». Era il 13 settembre 2024 e il giovane fu poi rilasciato affinché si recasse dalla mamma e dalla sorella, che in quel momento erano a casa, a riferire un ordine perentorio: avrebbero dovuto prendere quello che potevano dall’appartamento e lasciarlo in tutta fretta per fare posto a Maurizio Cancello e alla compagna, Simona Gallucci.
C’era anche un’ultima richiesta alla famiglia vittima dell’estorsione: qualora anche solo un vigile urbano si fosse recato ai Sette palazzi, sarebbero stati cacciati anche i genitori del sequestrato, pure loro residenti lì. L’operaio e i congiunti, piombati improvvisamente in un incubo, non ebbero scelta. In attesa del ritorno del figlio, il padre restò prigioniero per mezz’ora.
I presenti nel locale formarono un cordone davanti all’uscita e fu liberato soltanto quando il giovane arrivò con le chiavi, consegnate nelle mani di Ferdinando Cifariello. Il giorno dopo il sequestro lampo già avvenne il cambio di residenza con tanto di targhetta riportante il nome dei nuovi inquilini al posto dell’assegnatario.
Come gesto di arroganza e di prevaricazione, gli abusivi si sarebbero pure impossessata dei capi di abbigliamento trovati negli armadi, sfoggiandoli per strada. Inutilmente moglie e figlio del capofamiglia chiesero spiegazioni. Due esponenti del clan li picchiarono, minacciandoli di morte.
Ma il ras Maurizio Cancello, con l’alter ego Ferdinando Cifariello e i cinque sodali hanno avuto un’amara sorpresa quando ormai pensavano di essere riusciti a farla franca: sono stati denunciati dalle vittime e così, partite le indagini, sono scattati i provvedimenti restrittivi nei confronti dei due capiclan e di Antonio Emmausso, Simona Gallucci, Cristian Iandolo, Ferdinando Libero e Francesco Barbato (unico degli indagati già detenuto).
Le indagini, coordinate dalla Dda, sono state condotte dai poliziotti della Co della Squadra mobile di Napoli con la squadra investigativa del commissariato Scampia.
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