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15 Luglio 2015 - 15:42
Scena muta di Del Gaudio e Fontana davanti al giudice
CASERTA. Al via gli interrogatori delle persone coinvolte nell’inchiesta che ha fatto luce sugli intrecci tra politici e ditte vicine al clan Zagaria e che ha portato a tredici provvedimenti cautelari su richiesta della Dda partenopea nei confronti di esponenti politici, imprenditori e favoreggiatori del clan dei Casalesi, gruppo Zagaria, accusati, tra l’altro, di associazione di tipo mafioso, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito a partiti politici. Il primo ad essere stato interrogato è stato l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio (difeso dall’avvocato Dezio Ferraro). Del Gaudio ha preferito non rispondere alle domande del Giudice per le Indagini Preliminari Egle Pilla, che ieri mattina ha avviato, insieme ai colleghi, gli interrogatori di garanzia per i tredici arrestati di ieri durante l’operazione Medea. Del Gaudio è accusato di aver ricevuto un finanziamento da 30mila euro da Pino Fontana, anch’egli arrestato, per la campagna elettorale del 2011. L’avvocato Ferraro ha già inoltrato istanza di scarcerazione al Riesame per l’ex Sindaco. L’imprenditore Fontana, difeso dall’avvocato Paolo Trofino, accusato di essere stato uno dei signori degli appalti per la rete idrica Campana con la complicità del deputato Carlo Sarro, ha adottato la stessa strategia scegliendo di non parlare. Chi invece sta parlando per respingere le accuse contestate è Angelo Polverino, ex consigliere regionale difeso da Vittorio Giaquinto, che ha ribadito di non aver mai avuto contatti con Fontana né di aver mai preso soldi dall’imprenditore.
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