Tutte le novità
la ricerca
03 Ottobre 2025 - 12:24
NAPOLI. La progressiva contrazione degli spazi verdi a disposizione dei cittadini nelle aree urbane italiane richiede soluzioni innovative. Una risposta concreta all'avanzare della "desertificazione" cittadina potrebbe arrivare dall'introduzione di incentivi economici per istituzioni, enti locali e settore privato, sotto forma di certificazioni di rigenerazione ambientale. Questa proposta, che ricalca lo strumento finanziario dei carbon credits per la CO2, mira ad arginare la riduzione del patrimonio verde, un fenomeno accertato dal recente report sull'ecologia urbana condotto dalle società 3Bee e XNatura. La società naturetech 3Bee, specializzata in tecnologie per il supporto alla rigenerazione della biodiversità, ha diffuso il suo studio in occasione della Giornata Mondiale dell’Habitat.
La ricerca, condotta dalla divisione di intelligenza artificiale e IoT (Internet of Things) XNatura, si basa sull'elaborazione di una vasta mole di dati raccolti tramite analisi satellitari, database pubblici e sensori sul campo. Come ha spiegato il Cgo di 3Bee, Simone Mazzola, l'impiego di queste tecnologie avanzate permette di «processare grandi quantità di dati, rendendo possibile un monitoraggio costante e oggettivo degli impatti delle attività su natura, clima e biodiversità». La classifica nera e la posizione di Napoli. Dall'analisi è emersa una chiara graduatoria sulla dotazione di verde, sia pubblico che privato, disponibile pro capite nelle principali metropoli italiane, che rivela una situazione preoccupante.
Il primato negativo spetta a Milano, dove ogni residente può contare su appena 25 m² di verde, corrispondenti a meno dello spazio occupato da tre posti auto, e una media di sole 1,28 piante. Immediatamente dopo si posiziona Napoli, che registra un dato critico di soli 37 metri quadrati di spazio verde per abitante e una media di 1,82 piante. Seguono, seppur con misure maggiori, Torino, con 46 m² (e 2,32 piante), e Bari, con 60 m² (e poco più di tre piante e mezzo a persona). Gli autori del report hanno evidenziato che una sorveglianza obiettiva e continuativa degli ecosistemi urbani, come quella attuata, è essenziale per fornire dati scientifici fondamentali alle amministrazioni di Napoli e delle altre città, orientando la pianificazione urbana, la riqualificazione ambientale e le strategie di adattamento climatico.
«In questo contesto, i crediti di biodiversità si configurano come uno stimolo economico per potenziare gli investimenti sul patrimonio naturale da parte di enti e imprese» hanno specificato gli ambientalisti. Ogni credito equivale a mille metri quadrati di habitat effettivamente rigenerati e tenuti sotto monitoraggio per un anno.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo