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La sfida
04 Ottobre 2025 - 15:37
«Non è solo una scuola. È una possibilità concreta di riscatto». Così Rita Pagano, dirigente scolastica dell’alberghiero napoletano “A. Esposito Ferraioli” in occasione del taglio del nastro del secondo anno di attività del suo istituto all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni di Nisida guidato da Gianluca Guida.
Tra fornelli, lingue e scienze dell’alimentazione, un percorso di rieducazione reale, attivato lo scorso anno con l’istituzione di una sezione scolastica del Ferraioli all’interno della struttura circondariale per ragazzi, che dà dignità, competenze e nuove prospettive di vita.
«Oggi - racconta la Pagano - sono due le classi attive, terza e quarta, impegnate in 25 ore settimanali distribuite su otto discipline. Un programma completo pensato per condurre gli studenti al conseguimento del diploma professionale. Ma qui, più che altrove, grazie all’impegno del direttore Guida degli educatori e dei nostri docenti, la scuola non è solo un luogo di apprendimento. È un ponte. Un’opportunità. Una scommessa sulla persona».
Non solo libri, insomma, perché qui si insegna a ricominciare: il percorso formativo prevede lo studio di materie fondamentali come Italiano, Matematica e Lingue straniere (Inglese e Francese), ma il cuore del progetto batte nelle discipline professionalizzanti: Scienze dell’alimentazione, Economia, Cucina e Sala. Competenze concrete, subito spendibili, pensate per offrire ai ragazzi gli strumenti per reinserirsi nella società e non tornare più indietro.
Per molti di loro, si tratta del primo vero contatto con un’esperienza strutturata, con regole, obiettivi, prove da superare. È il primo passo verso una nuova identità: non più detenuto, ma studente, cuoco, professionista del settore, cittadino.
In breve, una rete educativa forte: scuola e istituzioni insieme. A guidare questa esperienza sul campo è una squadra affiatata e motivata che oltre ai vertici dei due istituti, scolastico e penale, vede protagonisti Paolo Spada, referente degli educatori dell’Istituto penale e Carlo De Fazio, docente e punto di riferimento per l’équipe dell’alberghiero.
Un lavoro sinergico tra scuola e istituzioni, capace di costruire un ambiente di apprendimento protetto ma esigente, dove il sapere diventa strumento di liberazione e autonomia.
Obiettivo, coronare, con il successo scolastico e un mestiere nelle mani, la prospettiva di un riscatto, di un’affermazione sociale. E sarà anche per questo che è già in programma la progettazione di una beneaugurante iniziativa finale per celebrare appunto la svolta: un evento speciale all’interno dell’IPM, previsto per la fine dell’anno scolastico. Sarà l’occasione per mostrare i risultati raggiunti, far parlare i protagonisti, far assaporare – in tutti i sensi – il frutto del lavoro svolto. Un momento simbolico ma potentissimo, che afferma un principio chiaro: anche dentro le mura di un carcere minorile, può nascere il futuro.
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