Lavoro, i disoccupati del MEL: «Senza i contratti entro ottobre si perdono i fondi GOL»

Hanno sfilato per le strade del centro con cartelli, megafoni e una parola d’ordine: “Lavoro, non promesse”. Sono i disoccupati del Movimento Emergenza Lavoro (MEL) e del gruppo Desperados, che questa mattina hanno raggiunto Palazzo San Giacomo partendo da piazza Matteotti per chiedere all’amministrazione comunale l’avvio dei corsi di formazione finanziati con il programma GOL - Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori.
Il progetto prevede percorsi per circa 800 disoccupati da impiegare nella manutenzione dei parchi pubblici e nella vigilanza dei beni culturali, ma l’iter si è fermato in attesa di verifiche burocratiche. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dall’assessore al Lavoro Chiara Marciani, che ha chiesto “qualche giorno di tempo” per accertare se i partecipanti selezionati con il click day abbiano già frequentato il corso sulla sicurezza sul lavoro, requisito indispensabile per la firma dei contratti
Una risposta che non ha convinto i disoccupati. “Siamo molto preoccupati - spiega Aminto Cesarini, portavoce del MEL - perché se i contratti non saranno firmati entro ottobre si rischia di perdere i fondi del progetto GOL. È inaccettabile che questioni tecniche blocchino l’unica misura concreta per chi è senza lavoro da anni”.
Il movimento chiede di invertire l’ordine delle procedure: “Si proceda subito alla firma dei contratti e poi alla formazione obbligatoria”, insistono i rappresentanti del MEL, secondo cui le vicine elezioni regionali e le manovre legate ai posti di lavoro dell’America’s Cup avrebbero rallentato l’attuazione del piano.
“Siamo stati ricevuti, ma la risposta del Comune non ci dà garanzie. La mobilitazione continua”, affermano in una nota congiunta i due movimenti.
Dietro gli slogan del corteo resta la frustrazione di chi vede svanire, per l’ennesima volta, una possibilità di reinserimento. E la domanda che attraversa la folla - tra bandiere, rabbia e speranza - è sempre la stessa: quanto ancora dovrà aspettare Napoli perché il lavoro promesso diventi realtà?