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Ospedale Pellegrini
07 Ottobre 2025 - 14:23
Quella che vogliamo raccontarvi è una storia alquanto insolita. Nei giorni scorsi si è recato presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero dei Pellegrini della Asl Napoli 1 Centro, Marco (nome di fantasia per la tutela della privacy), con un dolore toracico persistente.
I sintomi sembrano subito quelli di un disturbo cardiaco, Marco riferisce ai medici dolore retrosternale intenso, non associato a sforzo fisico né a difficoltà respiratorie. Vengono tempestivamente effettuati gli esami cardiologici di routine, elettrocardiogramma ed enzimi cardiaci che risultano negativi, escludendo quindi una causa ischemica.
Tuttavia, il dolore persiste e si accompagna a una sensazione di corpo estraneo e dolore alla deglutizione. A quel punto, i medici della Unità Operativa Complessa di Pronto Soccorso, diretta da Emilio Bellinfante, decidono di approfondire con una radiografia del torace, nonostante Marco non ricordi episodi di ingestione volontaria o accidentale, né riferisca sintomi gastroesofagei precedenti.
La radiografia effettuata, rivela un’ombra radiopaca rotondeggiante a livello dell’esofago medio quindi quello che sembrava un comune disturbo cardiaco si è rivelato invece un caso singolare: un tappo di bottiglia incastrato nell’esofago, ingerito accidentalmente e rimasto inosservato per giorni.
A quel punto Marco viene trasferito presso la Unità Operativa Complessa di Chirurgia diretta da Alberto D’Agostino dove viene sottoposto ad esofagogastroduodenoscopia urgente, in sedazione profonda, con intubazione in sala operatoria. La rimozione endoscopica è eseguita da Vittorio D’Onofrio, Responsabile della Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Gastroenterologia ed Endoscopia dell’Ospedale Pellegrini, coadiuvato dalle infermiere Sarnelli Rosaria e Sarnelli Silvana e dall’equipe di camera operatoria medica e infermieristica della Unità di Chirurgia.
All’esame endoscopico si evidenzia un tappo di bottiglia metallico con bordo a corona, incastrato a circa 28 cm dagli incisivi, con edema e iniziale ulcerazione della mucosa circostante. La procedura di recupero è effettuata mediante pinza di presa tipo “rat-tooth” associata a cappuccio protettivo montato sul terminale dell’endoscopio, consentendo l’estrazione in un unico tempo, senza traumi alla parete esofagea.
“Grazie all’approccio multidisciplinare da parte dei medici del Presidio Ospedaliero Pellegrini, dichiara il direttore sanitario Maria Corvino, e al tempestivo intervento endoscopico, che è stato risolutivo, l’esperienza del nostro paziente si è risolta nel migliore dei modi”. “Il corpo estraneo è stato rimosso senza complicanze e Marco è potuto tornare a casa in serata senza alcun trauma e con rapida risoluzione dei sintomi”.
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