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Sanità, D’Emilio (Cisl Fp): «Al Cardarelli mobilità a scadenza»

Il sindacalista: «Una farsa per infermieri che vogliono tornare a Napoli dopo aver ottenuto l'idoneità»

Sanità, D’Emilio (Cisl Fp): «Al Cardarelli mobilità a scadenza»

Luigi D’Emilio

NAPOLI. “Siamo davanti all’ennesima farsa nella sanità a Napoli. Il Cardarelli prima emana un bando di mobilità per 20 posti di infermieri, poi, dopo l’espletamento delle procedure avviate ad aprile scorso, con una nota informa che gli idonei devono prendere servizio non oltre il primo gennaio, stabilendo che decorso tale termine si decade dalla graduatoria. Non c’è dubbio, è un altro capolavoro di un settore allo sfascio”.

Luigi D’Emilio, leader della Cisl Funzione Pubblica dell’area metropolitana di Napoli, è su tutte le furie ed attacca il management aziendale. “Perché – chiede il segretario generale della federazione – il limite temporale di inizio 2026 non è stato messo nel bando, ed è comparso solo adesso a distanza di 6 mesi dall’avvio del percorso che ha impegnato tanti giovani professionisti del territorio a partecipare alla prova, esibendo titoli e facendo colloqui, per conquistare l’agognato posto che permette ad essi di ritornare finalmente a casa? Perché tutti auspicano un rientro delle nostre risorse sanitarie che lavorano fuori e poi si fissano paletti del genere?”.

Il numero uno della Fp ricorda che per definire l’intera procedura serve il nulla osta dell’azienda di incardinamento. Azienda che, per motivi organizzativi interni, può decidere di dire sì a partire da una data che non necessariamente coincide con quella fissata dal Cardarelli.

“Così – aggiunge D’Emilio – i vincitori si vedono vanificare tutto. Aldilà della tutela per ognuno di essi, che metteremo in campo col nostro ufficio legale, restiamo esterrefatti dall’apprendere una notizia del genere. Si gioca sulla pelle di professionisti di cui abbiamo particolare e straordinario bisogno, non solo perché ci sono carenze di organico spaventose nel comparto sul territorio metropolitano, ma anche perché in questo modo si mette a rischio il diritto di ciascuno di essi a rientrare ed offrire la propria professionalità per i conterranei che ne hanno bisogno. Possibile che si debba perdere una occasione come questa con un vincolo temporale che ignora le esigenze delle aziende che devono concedere il via libera? E’ una vicenda assurda, contro la quale perseguiremo – conclude D’Emilio – tutte le strade opportune per dare agli idonei la possibilità di lavorare nella loro città”. 

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