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La sentenza

Ex segretario regionale della Cisl assolta in appello a Napoli

Lina Lucci: «Nessuna appropriazione indebita, ho sempre agito per il sindacato»

Ex segretario regionale della Cisl assolta in appello a Napoli

Lina Lucci

«Ieri 7 ottobre la quarta sezione penale della Corte d’Appello presso il Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza di assoluzione piena nei miei confronti perché il fatto non sussiste, confermando quanto già emerso nel giudizio di primo grado conclusosi nel 2020». Così Lina Lucci, ex Segretario Generale della Cisl Campania fino al 2016. «E tutto questo - aggiunge - nonostante nel frattempo sia intervenuta la prescrizione per le ipotesi di reati a me ingiustamente attribuiti e che hanno dato vita ad una vicenda amara dai contorni assai poco chiari».

«Oggi - continua Lina Lucci - rinasco per la seconda volta. Ringrazio sentitamente l’Avvocato Giro Sepe per la sua straordinaria competenza e per aver sempre creduto nelle mie ragioni. Sono felice di aver fermamente creduto nella giustizia e nell'indipendenza della magistratura e mi ritengo soddisfatta nonostante questa amara vicenda si sia conclusa dopo 10 anni. Tutto nasce, come un fulmine a ciel sereno, con il commissariamento della Cisl Campania nell’ottobre del 2016, appena dopo che io stessa avevo documentato il malcostume di alcuni dirigenti del sindacato. Con sospetto tempismo si è abbattuta su di me una scure con accuse pesanti ed infamanti sulla mia persona. Ho sempre professato la mia totale estraneità alle accuse e la Giustizia ha messo un sigillo su una verità assoluta: nessuna appropriazione indebita ed un lavoro svolto sempre nell’interesse dei lavoratori e del sindacato».

«La Cisl è la mia casa, il sindacato la mia storia – sottolinea Lina Lucci -. Oggi la Cisl ha un nuovo corso e sono anche compiaciuta del fatto che quella cultura di sopraffazione fatta di intrighi soffolti e di violenza, che si era allignata nell'organizzazione ormai appartiene al passato».

«Mi auguro - conclude - che questa storia sia di insegnamento alla rappresentanza sociale, al sindacato in primis, come anche ai partiti. Ho aspettato in doveroso silenzio che la giustizia facesse il suo corso. Adesso si apre un altro capitolo».

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