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Il luogo del disastro
10 Ottobre 2025 - 08:26
NAPOLI. «La riqualificazione del Quadrivio di Secondigliano è un atto di giustizia riparativa per le vittime della tragedia del 1996 e un segnale concreto di attenzione per il quartiere. Vogliamo restituire ai cittadini un luogo pubblico di qualità, aperto e inclusivo». Lo ha dichiarato Laura Lieto, vicesindaco di Napoli e assessore all'Urbanistica, nel corso della presentazione pubblica, svoltasi al Centro Giovani Sandro Pertini di piazza Luigi Di Nocera, del percorso di rigenerazione dell'area del Quadrivio di Secondigliano, promosso dal Comune.
L'incontro, aperto alla cittadinanza e al tessuto associativo del quartiere, ha illustrato impostazione, obiettivi e fasi di lavoro del progetto, avviando un confronto pubblico per raccogliere proposte, bisogni e memorie condivise. La Giunta comunale ha destinato 745mila euro alla riqualificazione del Quadrivio, luogo segnato dal tragico crollo del 23 gennaio 1996, quando una galleria in costruzione provocò un'esplosione che causò la morte di undici persone.
Dopo quasi trent'anni di sospensione, il Comune, su proposta della vicesandaca, ha deciso di utilizzare una quota dell'avanzo vincolato di amministrazione per sbloccare un'opera rimasta ferma per contenziosi. La gara d'appalto, informano da Palazzo San Giacomo, sarà bandita nei primi mesi del prossimo anno, mentre il completamento dei lavori è previsto tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno del 2026.
Il nuovo Quadrivio nascerà come parco della memoria e spazio di socialità su un'area di circa 3mila metri quadrati oggi incolta. Il progetto prevede nuove alberature, dispositivi paesaggistici, aree attrezzate per attività culturali e ricreative, percorsi accessibili e connessioni visive con il contesto urbano. L'integrazione del verde seguirà un approccio progressivo, con il coinvolgimento diretto di cittadini e associazioni nella piantumazione e nella manutenzione degli spazi, a consolidare un senso di cura collettiva.
Il percorso, è stato spiegato nel corso dell'incontro, «sarà accompagnato da un processo partecipativo costruito attraverso attività integrate alla progettazione, per coinvolgere la comunità nella costruzione di una memoria condivisa capace di valorizzare il passato, leggere il presente e immaginare insieme i futuri possibili».
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