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L'iniziativa

Legalità e giovani, a Giugliano convegno contro la devianza minorile

Tanti docenti e formatori ma scarsa la partecipazione delle famiglie all'iniziativa promossa dalla Regione Campania

Legalità e giovani, a Giugliano convegno contro la devianza minorile

GIUGLIANO. Si è svolto presso l'Istituto 5° Circolo Maria Montessori di Giugliano in Campania il secondo convegno dedicato al contrasto delle mafie e della devianza giovanile in ambito scolastico. L'iniziativa, intitolata "Legalità: la tua vera challenge", rientra nel più ampio programma regionale "Scuola Sana - Scuola Viva", promosso dall'Assessorato alla Scuola e Politiche Sociali della Regione Campania.

L'obiettivo del progetto è trasmettere ai giovani in età scolare come la cultura della legalità rappresenti un elemento fondamentale di libertà e autodeterminazione per le generazioni future. Un'iniziativa che intende costruire un'alleanza tra scuola, famiglie, istituzioni e terzo settore per contrastare il fenomeno della criminalità minorile, che negli ultimi tempi ha raggiunto livelli preoccupanti.

Ad aprire i lavori sono state la dirigente scolastica Sabrina Zinno e l'assessore all'Istruzione del Comune di Giugliano, Caterina Pennacchio. «In un'epoca complessa, in cui le regole possono essere percepite come un limite, vogliamo proporre la legalità non come ostacolo da aggirare, ma come il fondamento della libertà, dell'opportunità e del benessere sociale», ha dichiarato la dirigente Zinno.

Tra i relatori, particolare rilievo ha assunto l'intervento del senatore Luigi Nave, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie. «Di mafia bisogna parlarne a tutto tondo, soprattutto ai giovani. La politica nazionale sta facendo tanto contro la criminalità e soprattutto contro la devianza giovanile», ha affermato il parlamentare, portando la propria esperienza maturata in anni di attività nell'ambito della formazione giovanile.

Il criminologo e scrittore Raffaele Russo, autore del saggio "Mafiosamente", ha concentrato il proprio intervento sul tema "Coltivare il senso della Giustizia", analizzando i sentimenti che alimentano l'atteggiamento mafioso. Secondo Russo, «a molte persone manca la sensazione della legalità; la mafia di oggi vuole farsi percepire, la segretezza mafiosa è solo relativa». L'esperto ha lanciato un monito: «La mafia non dipende più solo da arretratezza, fame e corruzione; anche chi ha tutto può decidere di diventare un mafioso. La mafia oggi è solo una questione di mentalità».

Ha chiuso gli interventi Gennaro Pezzurro, presidente dell'ETS Hekauxilium, sottolineando l'importanza del ruolo del terzo settore: «I giovani vogliono esempi da seguire, non parole. La legalità è l'investimento più intelligente che paga a lungo termine, mentre la furbizia, spesso lodata nella nostra cultura, conduce inevitabilmente a un vicolo cieco».

Tanta partecipazione da parte di docenti e formatori a dispetto invece della scarsa partecipazione delle famiglie malgrado gli inviti dell'organizzazione. Antonino Salvia, funzionario del Ministero della Giustizia ed esperto di legislazione antimafia, ha sottolineato la criticità: «Stiamo assistendo a un tracollo del ruolo genitoriale. Questa sala è gremita di docenti, ma l'invito rivolto alle famiglie è stato accolto da un solo genitore sulle migliaia di alunni che conta questo istituto. Molti genitori delegano completamente alla scuola, pretendendo tutto dagli insegnanti e poco o nulla da sé stessi».

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