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13 Ottobre 2025 - 11:51
Antonio Cennamo
NAPOLI. «La ZES Unica è il game changer che sta trasformando le imprese del Sud. E’ una svolta concreta per rilanciare il sistema produttivo del Paese»- è quanto afferma Antonio Cennamo, Vice Presidente del Gruppo Piccola Industria dell’Unione Industriali Napoli, che traccia un quadro chiaro delle trasformazioni in corso nell’economia campana e meridionale e sottolinea il ruolo decisivo della ZES Unica come leva di sviluppo.
«Quando parliamo di imprese che restano, investono e crescono – ha affermato – non raccontiamo più una speranza, ma una realtà tangibile che i dati confermano». Dal 2019 al 2023, infatti, il PIL della Campania è cresciuto del 4,9%, ben oltre la media nazionale del 3,5%. Nel 2024 sono aumentate anche le società di capitale (+4,7% nei primi nove mesi) e l’export, che ha toccato i 16,2 miliardi di euro nel terzo trimestre, pari al 33% del totale meridionale. «Un segnale di tenuta e consolidamento – ha aggiunto – che conferma la capacità del nostro tessuto produttivo di affrontare le criticità strutturali e guardare al futuro con fiducia».
Ma è la ZES Unica del Mezzogiorno a rappresentare, secondo Cennamo, la vera svolta. «Dal 1° gennaio 2024 a oggi sono stati rilasciati 651 provvedimenti di Autorizzazione Unica, con un impatto economico stimato di 26,9 miliardi di euro e oltre 34.000 occupati sostenuti. E il dato più rilevante è che il 46% degli investimenti ha riguardato la Campania».
L’efficacia dello strumento è confermata anche dai dati raccolti in un solo anno di operatività: «Tra marzo 2024 e aprile 2025 – ha ricordato Cennamo – sono stati autorizzati circa 500 investimenti, per un valore di 2,8 miliardi di euro e la creazione di 9.816 posti di lavoro. La ZES Unica ha dimostrato, con i fatti, di funzionare».
Un successo sottolineato anche dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: «La Zes unica del Sud – ha spiegato - è la via per far uscire il Paese dalla sindrome dello zero virgola e spingere il Pil verso una crescita tra l’1,5% e il 2%». E ha aggiunto: «Numeri da record superiori alle più rosee aspettative. Bene il Governo sull'idea di estendere a tutto il Paese questa la semplificazione».
Secondo Cennamo, il successo della ZES è legato proprio alla sua impostazione: «Lo strumento che accorpava le precedenti otto Zes, voluto dall’allora ministro Raffaele Fitto e condiviso dal sistema confindustriale, ha assicurato coordinamento centrale con un organismo snello, supportato da uno sportello unico capace di rilasciare autorizzazioni rapide e garantire benefici fiscali. Dove prima gli investitori si scontravano con ostacoli e ritardi, oggi trovano un sistema che funziona, tempi certi e interlocutori pronti a dare risposte».
Per questo, l’emendamento al cosiddetto Decreto Terra dei Fuochi, attualmente in discussione, suscita allarme tra gli industriali. Il provvedimento prevede la creazione di un Dipartimento per il Sud chiamato a svolgere anche le funzioni della struttura di missione della ZES Unica. «Esprimiamo stupore e grande preoccupazione – ha sottolineato Cennamo –.di fronte a un’iniziativa che rischia di smantellare uno strumento che ha già dimostrato la sua efficacia».
Il vicepresidente ha quindi indicato le vere priorità per consolidare la crescita del Mezzogiorno: «Bisogna accelerare le infrastrutture ferroviarie e stradali, promuovere poli di innovazione tecnologica, qualificare la formazione per trattenere i giovani ed evitare la fuga di competenze».
Cennamo ha infine ribadito la visione di un Sud che cambia pelle: «La Campania è sempre più porta d’Europa verso Mediterraneo e Africa, hub tecnologico per l’industria 4.0 e polo attrattivo per investimenti esteri. Il Sud non chiede più assistenza, ma offre opportunità».
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