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La manifestazione

Donna violentata a Porta Capuana, flash mob dei residenti

Con le mani tinte di nero: «Abbiamo tutti le mani sporche, per le violenze e per il degrado del quartiere»

Donna violentata a Porta Capuana, flash mob dei residenti

I residenti di Porta Capuana hanno inscenato un flash mob dopo la violenza sessuale nella notte tra sabato e domenica e l'ennesima rissa notturna: le mani, immerse in vernice nera, hanno lasciato impronte su un lenzuolo bianco esposto sotto l’arco di uno degli antichi accessi alla città. Un gesto che richiama immediatamente la responsabilità collettiva e l’urgenza di cambiare rotta.

«Abbiamo tutti le mani sporche, per le violenze e per il degrado del quartiere. Nessuno è innocente, anzi, siamo tutti colpevoli!», si legge nel messaggio condiviso dai partecipanti. L’iniziativa è stata guidata dall’idea che «la responsabilità è di tutti noi» e che, prima di rappresentare un’istituzione, chi ha promosso l’iniziativa è donna e mamma, come ha spiegato l’assessore al welfare della quarta municipalità, Raffaella Guarracino.

Guarracino ha descritto l’episodio delle violenze sessuali come «tristemente drammatico» ma parte di una serie di abusi che caratterizzano i giorni e le notti di questa parte del quartiere, che va dallo spaccio alle rapine. La riflessione nasce dall’esortazione a fare di più: «Si può fare di più?» è la domanda posta dal gruppo promotore.

La risposta, secondo l’assessore, passa per una combinazione di politiche sociali e misure di legalità e sicurezza: «Ma, senza volerci scrollare da dosso le nostre responsabilità, bisogna che ad esse vengano affiancate da subito legalità e sicurezza, altrimenti non c’è possibilità di rinascita di questo quartiere e dell’intera città».

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