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Torre del Greco
14 Ottobre 2025 - 14:45
Ciro Immobile all'inaugurazione del centro
Abusivismo edilizio: sigilli alla scuola calcio inaugurata alcuni mesi fa dal calciatore Ciro Immobile in provincia di Napoli.
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Torre del Greco e la Polizia Municipale corallina, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, stanno procedendo al sequestro dell'intera struttura sportiva denominata “Immobile Academy - Centro Sportivo Parlati", che si trova Torre del Greco, nell'ambito di un procedimento nei confronti di 6 soggetti, indiziati, in concorso tra loro, dei reati di edificazione di opere edilizie in assenza di titolo edilizio e paesaggistico in area soggetta vincoli ambientali e di gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi.
Immobile: «I tecnici dimostreranno la regolarità degli interventi»
«Ho appreso con grande rammarico della notizia del sequestro dell'impianto sportivo che porta il mio nome a Torre Annunziata. Il fatto mi addolora soprattutto perché in questo modo si sta togliendo a tanti bambini e ragazzi, cui la Academy è dedicata, la possibilità di praticare sport e divertirsi: ho investito nel centro sportivo, affidandomi ai migliori professionisti del settore, solamente per dare loro uno spazio adeguato», scrive Immobile su Instagram.
«Per il resto, rimango convinto che i tecnici dimostreranno la regolarità degli interventi realizzati sull'area - aggiunge l'attaccante nato a Torre Annunziata - Mi auguro che l'inchiesta in corso chiarisca i fatti e che riconosca la correttezza del nostro operato».
L'inchiesta
Tra gli indagati figurano alcuni familiari dell'attaccante ex Lazio, oggi al Bologna. Il provvedimento - si legge in una nota del procuratore Nunzio Fragliasso - trae origine da un'indagine avviata lo scorso aprile a seguito di un sopralluogo finalizzato a verificare lo stato dei luoghi, che avrebbe consentito agli investigatori di verificare che gli indagati, intervenendo su un'area gia oggetto di pregressi interventi edilizi abusivi non condonati, avrebbero realizzato ulteriori interventi di nuova costruzione, in assenza di titolo idoneo, comportanti un'imponente e radicale trasformazione delle aree.
Inoltre, per alcune particelle catastali gli indagati avrebbero proceduto ad un cambio di destinazione urbanistica da area bosco alto (in P.R.G. Zona A2 fascia pedemontana) ad area parcheggio tramite sbancamento e riporto di terreno nonché mediante lo spandimento di uno strato di fresato d'asfalto (conglomerato bituminoso di recupero derivante dalla fresatura degli strati del rivestimento stradale), che integra per gli inquirenti un'attività di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi.
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